Quello che non ti aspetti
Data: 15/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: blackcat58
Questa è una storia che mi è capitata qualche anno fa e che ricordo sempre con piacere.
Nella ditta dove lavoro da quasi vent'anni credo che nessuno possa avere mai sospettato della mia vita bisex. Con alcuni colleghi ci frequentiamo anche fuori dal lavoro ed è capitato che con le nostre famiglie siamo anche andati in vacanza insieme, senza che nessuno si sia mai reso conto di nulla.
A metà giugno la dirigenza decise di partecipare a una fiera settoriale e così io venni incaricato di occuparmi degli aspetti tecnologici dell'allestimento. Ovviamente non potendo fare tutto da solo, mi diedero in aiuto un giovanotto che lavorava già da alcuni anni con noi nel reparto magazzino e consegna merci. Damiano era un tipo taciturno e riservato, a me personalmente non era mai piaciuto molto, mi infastidiva sopratutto il fatto che a ogni piccolo sforzo sudava copiosamente, ma era sempre educato e rispettoso e questo giocava a suo favore.
Comunque fu incaricato lui di darmi una mano nel lavoro in fiera e devo riconoscere che alla fine non era male, sia come aiuto che come persona, scoprii anche che nonostante la sudorazione almeno non puzzava, anzi era sempre piacevolmente profumato di deodorante o bagnoschiuma.
Insomma, dopo il secondo giorno di lavoro con una temperatura esterna di trenta gradi, convenimmo che il giorno dopo ci saremmo alleggeriti con pantaloncini corti e maglietta.
Fu così che a metà di un caldo e afoso pomeriggio, lo chiamai per darmi una mano a chiudere ...
... dei raccordi per i quali servivano più delle mie due mani. Nell'angusto angolo dove stavano i tubi si stava parecchio stretti e quindi per tenere fermo il tubo che stavo stringendo si dovette avvicinare molto a me che stavo piegato in avanti.
“Dai tieni fermo sto cazzo di tubo che qui dentro si soffoca e voglio finire presto” dissi. Così, con la mano destra teneva il tubo, e con la sinistra “amichevolmente” poggiata sulla mia spalla, sentii che si appoggiava al mio fianco destro con l'inguine, dove intuivo chiaramente la pressione della sua “attrezzatura”.
“Hai capito il porco?” pensai, “mi sa che il taciturno Damiano ci sta provando”.
Curioso di capire dove volesse arrivare, decisi di assecondarlo e anzi, di stuzzicarlo. Così mi dilungai più del necessario per chiudere il raccordo. Mi muovevo più di quanto servisse, strusciandomi per sentire il contatto della sua canna che così a sensazione, mi pareva si stesse indurendo.
Ero praticamente già partito, sentivo chiaramente l'ano che si apriva e una sensazione di calore che bene conosco, mi stava pervadendo. “Senti, tienimi ferma questa chiave con l'altra mano, che io provo a spingere da sotto” dissi, piegandomi ancora un pochino in avanti, inarcando il bacino e aprendo bene le natiche. Fu così che il mio aiuto si posizionò dietro di me senza farselo dire due volte. Ora sentivo chiaramente il suo cazzo puntato in mezzo al mio culo e con grande delizia cominciai a contrarre le natiche per stuzzicarlo meglio. Intanto ...