1. Un regalo per te


    Data: 16/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: lampone

    ... santarellina delle vere troiette.Mi piaci Elvira, le ho detto. Adesso, inizia a slacciarti la camicetta. Non credevo fosse possibile, ma mi stavo eccitando nel vedere che compiva quei gesti per compiacermi, per compiacere me! Mostrami come ti accarezzi il seno, e lei docilmente passava le dita sul seno, attorno al capezzolo. Voglio che tu lo stringa forte tra le dita. Avvicina la cam! Voglio vedere il capezzolo che esce tra le dita! Mi stavo eccitando come una porca, mi stavo davvero eccitando all’idea di essere potente. Quanto avevo bisogno del tuo cazzo a ridimensionarmi! Quella sera mi masturbai in cam insieme a lei, che obbediva ai miei comandi. Metti la cam sulla scrivania, e allarga le gambe. In mezzo la cam deve inquadrare la tua figa. Sei bagnata vero? Mostrami quanto lo sei. E lei docilmente allargava le grandi labbra con le dita e spingeva in fuori l’utero per farmi vedere quanto gocciolava. Al pensiero che tu ne avresti approfittato davanti a me, che l’avresti presa, che avresti preso entrambe mi sono ingelosita ripromettendomi di far pagare tutto al tuo nuovo giocattolo.Così due giorni dopo sono andata a prenderla in stazione. Non ho voluto usasse la macchina, troppo preoccupata che potesse sfuggirmi di mano. Siamo andate in un bar, come due amiche. Fatti guardare, le ho detto mentre mi avvicinavo al suo volto. Ho deciso che ti sarebbe piaciuta e con questo ho iniziato a giocarci un poco . Le ho chiesto lo stretto necessario, non mi interessava sapere se era ...
    ... sposata o che altro. Non mi interessava che il potere della mente su lei. Adesso vai in bagno e ti sfili le mutandine. Elvira non ha detto una parola, si è alzata ed è tornata con le mutandine strette in pugno. Tienile vicino, perché tra poco le useremo ! Mentre parlavo, ho visto i suoi occhi ingrandirsi e la fronte imperlarsi di sudore. Ho sorseggiato il mio caffè e lei aspettava…aspettava che le dicessi qualche cosa, qualsiasi cosa!Lo vedi quell’uomo? Quello seduto solo, nel tavolino lì all’angolo. Bene, voglio che tu vada da lui, che ti sieda e che metta sul tavolo le mutandine. Poi devi prendergli la mano, e devi metterla in mezzo alle gambe. Se riesci a mettere un dito dentro, tanto meglio. Ah! Zitta ! devi stare zitta, non dire una parola. Se ti chiede qualche cosa, fai un cenno verso di me e dici che lo vuole la tua padrona. Mi sono messa comoda, fingendo la dovuta indifferenza. Elvira ha cercato di dire qualche cosa, ma davanti al mio sguardo ha abbassato il suo e da brava cucciola si è avvicinata al tavolo. Avevo notato che l’uomo ci stava osservando da un pochino, secondo me aveva visto Elvira tornare dal bagno con le mutandine in mano. Certo che godermi la sfrontataggine di Elvira che si sedeva con lui, che invece di gettare sul tavolo le mutandine arrotolate le stendeva delicatamente davanti ai suoi occhi mi ha fatto capire di aver scelto giusto. Elvira ti meritava, meritava il trattamento che da li a poco le avrei riservato . Lo spavaldo signore, rimasto senza parole ...