Voglie represse...ma neanche tanto
Data: 18/02/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: pimpibox
... era regolata quando a bruciapelo le chiese: " Andiamo? ti va?"
Non era lei quella che aveva risposto. Non era lei nemmeno quella che si sentiva addosso le mani di un uomo che non era suo marito, dio se ci sa fare, cazzo quanto tempo è passato. Non era lei quella che si voltò a cercare la sua bocca, assetata, affamata e ancora senza fiato. Come si chiama già? Non era lei nemmeno quella che lasciò che le sfilasse il vestitino dalle spalle, era un' altra persona quella che vedeva ora per la prima volta nello specchio di un motel. Chi era quella donna che adesso rovistava tra i suoi pantaloni? Glielo prese in mano e poi in bocca in un tutt'uno. Sapeva di buono, di muschio, di uomo e mentre si inturgidiva ancor di più nella sua bocca lo voleva succhiare per delle ore, avrebbe voluto fermare quel momento per sempre, lì con un uomo che aveva appena conosciuto ma lo voleva anche dentro, per calmare quel fuoco che le bruciava nel ventre e la cosa non la spaventava anzi, la respirazione stava tornando normale.
La prese per i capelli per gentilezza spingendola a guardarsi allo specchio mentre glielo succhiava. Chi era quella donna? Che bello, che figata, il tempo si era fermato e lei stava spompinando beatamente un uomo che aveva appena conosciuto. Guardandosi allo specchio le vennero in mente suo marito e i suoi figli ma solo per un istante e come una cosa lontanissima e normalissima......la mamma si diverte.
Venne spinta sul letto. Le infilò la lingua tra le grandi labbra ...
... della sua vagina. Faceva quasi male, era quasi doloroso tanto era bello. Ebbe una visione dei propri piedi ancora con le scarpe, non aveva mai scopato con le scarpe, mai , piedi che volteggiavano in aria cercando un appiglio che non c'era.
Le fu sopra e come un ennesimo risveglio e una nuova verginità dal suo corpo uscì un verso animalesco che non le apparteneva. Un gemito di lussuria che racchiudeva anni di sensazioni represse, di non si fa perché non si deve, di non sono mica una troia. Un tappo. E stappato quello nulla sarebbe più stato come prima.
Se la godette come non mai. Lasciò che le sborrasse sulla faccia, non glielo aveva mai fatto nessuno. Poi lo prese in bocca e lo succhiò e lo schiaccio finchè non fu uscita l'ultima goccia, la più buona e la più spessa. Ma non era sufficiente. Troppi anni persi, troppe notti sola con se stessa con un uomo lontano. L'avrebbero fatto altre due volte quel giorno, e lei, proprio lei lo volle anche nel culo per spingere con tutte le forze sui fianchi di quell'uomo, per spremerlo fino all'ultimo, per sentirlo fino in fondo e anche più. Se avesse potuto avrebbe preso anche le palle e altra sborra e ancora in figa e poi in bocca ancora...se solo quel poveretto fosse riuscito.
Mentre si ricomponeva vedeva una donna nuova allo specchio. I capelli ora erano gonfi come per una messa in piega, le dolevano le gambe, che tremavano un po' e un sorriso soddisfatto le piegava un lato della bocca....".magari l'avessi fatto prima".
Quella ...