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Una gita in montagna
Data: 18/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: cockam68
... il mio cazzo: eravamo cappella contro cappella dentro la sua pelle. Il movimento della sua mano avanti ed indietro adesso retraeva alternativamente la pelle del mio cazzo o quella del suo, facendole scorrere una dentro l’altra, mentre le cappelle premevano con i due buchi affacciati. I nostri bacini cominciarono ad oscillare assecondando il movimento della sua mano e facendo in modo che le cappelle rimanessero sempre a contatto. Sentivamo i nostri cazzi pulsare sempre più forte a causa dell’eccitazione che ormai invadeva tutti i nostri corpi tesi l’uno verso l’altro. Eravamo perfettamente sincroni, il movimento della sua mano sui nostri cazzi stava accelerando sempre più, tanto che entrambi ci facemmo un cenno di assenso e lui, con un movimento leggermente più lento ma più deciso, dando uno strattone alle nostre cappelle come se avesse voluto mungerle, le fece esplodere contemporaneamente in un copioso getto di sperma caldo e bianco. Il mio si spalmò sulla sua cappella e lungo la sua asta, fino a colare giù per i coglioni, ed il suo fece altrettanto. Rimanemmo ancora qualche minuto a spalmarci lo sperma con i cazzi, fino a quando ...
... l’erezione cominciò a vacillare, ma proprio in quel momento il mio amico si chinò sul mio cazzo e cominciò a leccarlo gustandosi lo sperma schiumoso che colava. Al contatto con la sua lingua calda ed umida il mio cazzo cominciò nuovamente ad inturgidirsi, e lui, notando la mia reazione, lo strinse tra i denti interponendo le labbra in modo da non farmi male e prese a pomparmelo. Con il pugno chiuso intorno alla mia asta che si gonfiava accompagnava il movimento della bocca creando in questo modo intorno al mio cazzo una caverna calda e viscida. Con l’altra mano afferrò il suo cazzo e cominciò a segarsi lentamente. A quella vista l’eccitazione salì ancora e dopo qualche minuto di quel paziente lavorio esplodemmo entrambi nuovamente, io nella sua bocca, e lui sul proprio petto. Eravamo esausti ma estremamente soddisfatti; ci sedemmo per un po’ sull'erba a riposare, per poi riprendere il cammino. La complicità che si era creata era indescrivibile: adesso sapevamo entrambi cosa conteneva il pacco di ciascuno, e non potevamo più fare a meno di guardarcelo a vicenda. Alla fine della gita ci demmo appuntamento per la settimana successiva….