Le mie esperienze feticiste e non solo...
Data: 25/02/2019,
Categorie:
Feticismo
Gay / Bisex
Masturbazione
Autore: chif2010, Fonte: xHamster
... genere, peccato, ma mi servì per capire che era eccitante toccare una donna sconosciuta e per di più nel sonno.Questo periodo fu molto bello, spensierato, e soprattutto molto proficuo per quanto riguarda la mia passione. Come forse tutti non sanno, in questi paesini quando si ha un lutto in famiglia, dalla moglie alle figlie ecc. era d’obbligo vestirsi di nero. Voglio precisare che allora il colore delle calze e dei collant che preferito era proprio il nero, non facile da trovare in città. Un’altra cosa che va spiegata è la seguente, questo paesino era formato al 70% da vecchie case, quindi su un piano solo o eventualmente due, dandomi la possibilità di reperire roba intima facilmente. Un giorno, andando a messa, per far piacere ai miei, vidi in un banco davanti a me sulla sinistra, una signora giovane, molto elegante e bella, tutta vestita di nero, con calze nere con riga molto trasparenti, così tanto da lasciare intravedere il color roseo delle gambe. Usciti da messa con il cuore in gola la seguii ed individuai dove abitava e dove poteva eventualmente stendere il suo intimo. Per giorni e giorni passai di lì a dare un’occhiata, senza grossi risultati, ma la mia perseveranza un giorno mi premiò vedendo uno stendi bagno pieno zeppo di roba nera, era così tanta che dovetti escogitare un piano per poter razziare tutta quella roba, andai velocemente a casa di mia nonna, presi il mio zainetto, ritornai un po’ più tardi in zona, sapevo di rischiare, ma l’eccitazione di possedere ...
... quella roba era 10000 volte superiore alla paura. Lo zainetto era così pieno che sembrava una mongolfiera. Bottino: quattro paia di calze nere in seta di cui un paio con la riga, una guepiere, un body, diverse mutandine in seta e culotte in raso, reggiseni, guaine con ganci da reggicalze, due gonne, una camicetta in seta ed infine una maglia in cotone. Fu una manna per quei tempi avere quella roba. Potei vestirmi quasi completamente con l’abbigliamento di quella stupenda e giovane signora, un sogno che diventò realtà. Sento ancor ora nelle mie narici il profumo stupendo di quei capi. Era troppo rischioso tenere lo zainetto in casa e siccome mi piaceva molto girare per lungo e per largo tutte le stradine del paesino, fu proprio in questo modo, che trovai in periferia un casotto semi abbandonato in un oliveto, dove potei nascondere l’intimo.Andavo periodicamente al casotto e sapendo che quel ben di Dio, trascorsa la vacanza, non l’avrei potuto portarlo interamente a casa mia, mi portò pian piano a fare delle sborrate libere sugli indumenti.In quella stessa vacanza ebbi un amore platonico con una fidanzatina e un incontro ravvicinato del “terzo tipo” da parte di una delle tante cugine, più vecchia di età, la più porca, che avevo li al paese. Facendola breve, mi trovai con lei, in uno sgabuzzino, nella rimessa molto grande di suo padre, imprenditore edile, con la scusa di doverla aiutare a cercare qualcosa che ora non ricordo cosa fosse. Mi iniziò a chiedere se avevo la fidanzata, ...