1. Bianca: un bocciolo di rosa, ricordi, desiderandola


    Data: 28/02/2019, Categorie: Etero Autore: alybas

    ... oramai conoscevo tutto ma soprattutto quel loro odore particolare e quel sapore dolciastro dei capezzoli. Bianca ha subito gradito il mio omaggio floreale. Avrebbe voluto mettere il fiore in un bouquet con l’acqua, ne aveva odorato il profumo ma non era destinato solo a quello e io gli e lo avevo fatto capire subito. La rosa era un mio strumento e mi sarebbe servito per cui la tenni con me. La mia lingua a spadroneggiava nella sua bocca. L’ho letteralmente trascinata nella camera da letto, spinta sul materasso e ho chiuso la porta della stanza a chiave. Nessuno ci avrebbe potuto e dovuto disturbare. La spogliai e lei collaborò a mostrarmi uno splendido body traforato in pizzo amaranto. Era molto orgogliosa, e ricordo mi disse che lo aveva acquistato per me, per darmi piacere. L’amaranto le donava tantissimo avendo la pelle di un candore latteo e li mi sono tuffato senza esitazione. In me cresceva sempre di più il senso di possesso nei suoi confronti, e così vista la sua remissività le ho anche ordinato di liberarsi del body e lei lo ha fatto senza fare questioni di alcun genere. Le tettone libere, finalmente ebbero la possibilità di esplodere, in tutta la loro prorompenza e lei rimasta in mutandine di pizzo aspettò l’assalto. Tuttavia, forzando la mia natura scesi all’altezza della sua vagina e ho iniziai a leccarla, e succhiarla incessantemente. Lei era già bagnata a dovere. Ha stretto tra le cosce la mia testa sperando di fermare per un attimo la mia lingua che guizzava in ...
    ... ogni parte del suo triangolo peloso, ma ovviamente non ci è riuscita e io seppi che tutto voleva tranne che smettere di godere intensamente, come avevo iniziato a farle fare. Mi ci volle davvero poco per portarla al limite della sua resistenza. Eravamo un uomo e una donna matura che ci donavamo vicendevolmente l’una all’altro con tutte le energie possibili, e incidentalmente e solo incidentalmente io ero il genero che possedeva sua suocera. Le ho alzato cosce e bacino e lei ha assecondato la posizione in modo da poter allargare le cosce larghissime, ponendole sopra le mie spalle, così ho potuto raggiungere il clitoride martorizzandoglielo in maniera sistematica, scientifica alternando succhiate profonde, mordicchiamenti, delicate carezze con le mie dita e soprattutto inserimenti in profondità del mio naso nella sua figa. Il sugo era denso. Anche le grandi labbra della sua passera erano diventate oggetto totale del mio desiderio. Le avevo aperte con le mie dita, delicatamente, e anche li picchiettai con la mia lingua nel loro interno, in maniera sempre più frequente, nonostante mia suocera tentasse di chiudere in ogni modo la sua micia. Stavo riuscendo a farla impazzire e quando passai sulla figona tutta lingua per lei fu un vero sollievo, aveva perso il controllo e io ne ho approfittato, mentre lei appagava i suoi sensi ad occhi chiusi facendo grandi sospiri. Il mio solito obbiettivo era il buchetto del suo ano, raggiunto senza problemi con le dita e con la lingua, cingendolo ...