1. Giovane escort...


    Data: 03/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Oldplace

    Dopo il contatto su una chat decidiamo di incontrarci. L'appuntamento è al parcheggio vicino a casa mia. Non appena arrivo lo chiamo a telefono per farmi individuare e dopo pochi secondi viene a parcheggiare accanto a me. Scendiamo entrambi dalla macchina e ci stringiamo la mano dicendo ilnome. Si chiama Giuseppe, è un ragazzo di 26 anni, snello come piace a me, con barbetta. Io ho 68 anni: potrei benissimo essere suo padre. Lo invito a seguirmi a casa mia, a circa 100 mt, e scambiamo qualche parola. Gli chiedo cosa faccia, se sia uno studente o se lavori. Mi risponde che è diplomato ma non lavora, e che "fa questo per arrotondare un po'... La risposta mi sorprende alquanto perché non mi aveva detto, nel contatto sulla chat, che fosse un escort. Ma eravamo quasi già all'ingresso di casa e non voglio lecenziarlo così su due piedi. Lo avessi saputo prima non lo avrei incontrato, ma così, preso alla sprovvista e per la simpatia provata a prima vista per lui, non mi sento di deluderlo.
    
    Anzi comincio a trovare eccitante incontrare un bel ragazzo che fa sesso per denaro. E la riprova di questo è che il mio uccello comincia a formicolare dentro i pantaloni...
    
    Lo introduco nella portineria, deserta vista l'ora tarda, e gli faccio strada verso l'ascensore. Il fatto di essere davanti ad un escort mi fa diventare più sfrontato di quanto non lo sia di solito e gli stringo un gluteo accennando anche a un bacio sulle labbra. Accetta entrembi, ma gira il viso quando tento di forzare ...
    ... le labbra con la lingua. Ricordo, in quel momento, di aver letto tanti anni prima che le prostitute non baciano, per cui non insisto.
    
    Giunti al piano, entriamo a casa mia e qui divento ancora più audace. Ancora all'ingresso, gli slaccio la cintura, gli sbottono il primo bottone dei pantaloni e infilo la mano dietro cercando di arrivare al suo bel culo sodo mentre lo abbraccio stringendolo a me e baciandolo all'orecchio. Mi lascia fare e con un dito forzo il buco senza tuttavia penetrare.
    
    Lo conduco nel soggiorno di casa e apro i miei pantaloni prima di sedermi su una poltrona. Lui mi è davanti, all'impiedi, e porgendogli la mano lo tiro a me facendogli intendere di inginocchiarsi. Accoglie l'invito, mi si inginocchia davanti, tra le mie gambe allargate, e si dà da fare per tirarmi fuori l'uccello: capisce che voglio iniziare con un pompino e non se lo fa ripetere due volte. Il mio uccello è già abbastanza eretto e molto bagnato, e non se lo infila subito in bocca, perché, come mi dice, prima vuole asciugarlo. Si tira fuori dalla tasca un fazzoletino e lo deterge. Solo allora lo mette in bocca e comicia a succhiare. gli tengo la testa con le mani accompagnandone il ritmo. Il ragazzo ci sa fare e in pochi secondi il mio uccello svetta duro. Gli chiedo di leccarlo tutto, fino alle palle ed esegue con perizia... "Da quanto tempo succhi cazzi, Giusè?" gli faccio... "da molto..." risponde sollevando la testa e guardandomi, prima di rituffarsi sul cazzo. "Cioè? A quanti anni ...
«123»