Ode a te
Data: 04/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Cassandra666
Oggi sono scesa in spiaggia. Ai piedi di Tavolara, dove d’estate si affollano i turisti e i villeggianti accaldati ed eccitati per la gita che li porterà sulle sue spiagge.
Io invece ero lì, da sola, in mezzo al vento. Il mare ondeggiava vorticosamente. Le sue profondità erano agite e convulse, il fondale si sollevava in un turbinio di alghe, sabbia e chissà cos’altro. Vita, certamente!
Le onde si infrangevano sul molo da dove osservavo l’isola ed erano sorde a tutto il resto. Io non esistevo. Eppure ero li. Quella cartolina sembrava l’immagine di me.
Desolata e tormentata da venti di sconosciuta natura, ma pur sempre di indomita forza rigeneratrice. Agitata da passioni senza nome, senza etichette. Sporca e strabordante. Nel mezzo del mare, di quella agitata entità che la circonda con i suoi innumerevoli umori, solida e immota l’isola di Tavolara, custodita dalla natura, rinchiusa in essa eppure parte fondamentale di essa.
L’anima profonda di una terra senza padroni e senza guide, enorme, pesante, sicura del suo esistere e irrinunciabile nonostante gli assalti delle intemperie e del sole. Erosa ma pur sempre salda, inamovibile.
Fondamento di una terra che giace al di sotto dei frenetici marosi, fonte di cambiamento e di continua evoluzione. Fonte di vita e di continuo rinnovamento, lei, la terra, sotto le onde impetuose e bianche giace serena. E Tavolara ne è solo la punta immota.
Io mi sento così. La mia anima inerte, serena e completa giace sul fondo di ...
... questa esistenza agitata da mille passioni, da mille ardori, da mille perché.
Il mare in tempesta rappresenta il mio spirito indomito in continua evoluzione e cambiamento.
Non è bello da vedere. Da l’idea di disordine e scompostezza, di incontrollata e impulsiva frenesia. Ma è dentro questo mare istintivo che si rinnova la vita e si ricreano nuove condizioni. La terra sottostante attende, placida e pacifica che le onde smuovano la linfa che d’estate, con il sole, sembra affievolirsi nel suo scorrere impetuoso e mostrarsi serena, falsamente docile, agli occhi dei frivoli villeggianti.
Non c’è nessuno in questo inverno ad ammirare la sconvolgente impazienza di questa natura incontrollata, che fa solo ciò che vuole, che sente solo ciò che desidera. Esiste. Fragile e crudele, esiste. E non si cura della mente razionale e delle briglie che nessuno può porle. I pescatori si adattano al suo corso e cavalcano le onde solo quando queste lo permettono.
Devi avere fiducia in te stessa. Nella natura che ti ha creata e nella natura che fluisce nelle tue vene. Non rifiutare più ciò che sei. Non sei un essere logico e razionale, ma carne e sangue che turbinano in un processo creativo sempre all’opera. Abbi rispetto per la tua natura, che non sarà mai quella che altri si aspettano, che non sarà mai prevedibile o sottomessa. Solo tu puoi decidere il tuo destino, solo tu puoi decidere se cavalcare l’onda perché il mare ti appartiene, tu sei l’oceano e tu comandi te stessa.
Ma puoi ...