APPUNTAMENTO AL BUIO
Data: 05/03/2019,
Categorie:
Lesbo
Sensazioni
Altro,
Autore: Fleur de lis by M, Fonte: RaccontiMilu
Avevo ricevuto quel biglietto da una settimana e da altrettanto tempo giaceva nella mia borsa.�Lo afferrai per esaminarlo ancora una volta.�Anche se fingevo che non mi importasse cosa diceva il messaggio, non potevo che leggerlo e rileggerlo: ti aspetto, stanza 41, Hotel Comfort Libi. Sabato alle 15.00.�Il biglietto non era firmato, ma avevo un mezzo sospetto di chi poteva trattarsi.�O almeno quella era la mia speranza.�Dal momento che l'ho trovato sul tavolino della colazione dopo essere stata al bagno, sospettavo di Denise... era la barista della caffetteria dove io e le mie amiche andavamo a fare colazione prima di entrare in università.�Quel giorno ero sola.�Ogni volta che entravo i suoi occhi azzurri mi squadravano dalla testa ai piedi ed io restavo immobile a fissarla, in dubbio se essere stizzita o solo imbarazzata.�Mi atterriva l'effetto che aveva su di me.�In quegli istanti avvertivo il mio corpo aprirsi a delle sensazioni nuove che diventavano bollicine e che mi riempivano lo stomaco, i polmoni, la testa impedendomi di pensare in modo lucido.�Per questo speravo che l'autore del biglietto fosse Denise.�Sarebbe stata una fantasia che si realizzava.�Lei non solo mi piaceva, mi attirava proprio.�Il sabato era arrivato presto, troppo presto ed io non senza mille dubbi avevo deciso di non presentarmi al misterioso appuntamento.�Avevo paura.�Se non ci fosse stata lei in quella stanza ma un maniaco?�E se fosse stato uno scherzo?�Troppi se che mi avevano costretta a stare a ...
... casa, davanti all'orologio che segnava il tempo che correva e che forse mi stava portando via l'unica occasione di farmela.�Sarebbe bastato correre il rischio per non restare sola quel pomeriggio, vincere le paure che mi impedivano di muovermi di casa e smetterla di rigirare queel foglio tra le dita.�Ormai erano le 15.00 e l'autore del messaggio, chiunque fosse, avrebbe capito che non sarei mai arrivata.�Probabilmente gli occhi azzurri di Denise non mi avrebbero più guardata allo stesso modo, non mi avrebbero più fatto lo stesso, eccitante, effetto.�Fu in quel momento che accartocciai il biglietto sul letto, afferrai la borsa e cominciai a correre.�Passando davanti alla caffetteria la trovai chiusa. Perfetto. Corsi più forte.�Sapevo che non avrei mai raggiunto in tempo l'hotel.�L'idea che non avrei mai saputo se era lei o no ad aspettarmi mi sembrava ora insopportabile.�Ci misi mezz'ora per attraversare la città.�Pioveva e arrivai fradicia, i miei capelli rossi appiccicati al viso, la maglietta da strizzare lasciava ben visibili i capezzoli turgidi per il freddo.�Non portavo mai il reggiseno e la maglietta era appiccicata alla pelle.�Adesso ero davanti alla stanza 41.�Allungai la mano verso la maniglia, il cuore a mille.�Quando aprii fui avvolta dal buio.�Mi chiesi davvero se c'era qualcuno lì ad aspettarmi e allungai la mano per cercare l'interruttore della luce.�Mi bloccai sussultando quando la porta si richiuse alle mie spalle.�Le mani sconosciute cominciarono a spogliarmi ...