1. Scoprendo la mia (OMO)sessualità pt1: La tentazione e la prima volta


    Data: 06/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Ciucciolandia

    ... tutto. Ogni schizzo che mi colpì la lingua venne ingoiato, anche i goccioloni che erano rimasti sulle mie labbra, leccandomele come si lecca la crema di un bignè. E questo cambiò tutto. Forse era vero che con un ragazzo ci sarei stato. Forse mi sarei preso sul serio in bocca e poi nel culo il suo uccello. Cercai di far finta di niente ma non ci riuscii. Dovevo trovare una risposta. Dopo circa due mesi ci fu l’occasione. Andai per lavoro in trasferta e dovendo passare via il weekend l’azienda mi prenotò un albergo per 4 notti. Come scoprii quando arrivai là, l’albergo era accanto ad un disco pub per gay e lesbiche. Ecco. Era un segno. Non credo alle coincidenze per cui decisi che avrei provato. In trasferta, all’estero, nessuno mi conosceva. Se non mi fosse piaciuto nessuno avrebbe mai saputo niente. Così decisi di andarci il sabato sera. Per un paio d’ore non fu una serata particolarmente interessante. Finchè non incontrai Paul. Bel ragazzo, giovane, si presentava bene. Si avvicinò e mi offrì da bere. Parlammo per una mezz’oretta buona in un simil inglese dato che lui non lo sapeva bene, poi lui tentò di baciarmi ma io mi allontanai. Lui fu stupito ma non avevo voglia di spiegargli che era la prima volta. Oltretutto non mi sembrava il caso. Ci rimase male e se ne andò. Io rimasi lì, bevvi un altro paio di cocktail poi decisi di andarmene. Quando stavo per uscire rividi Paul e mi scusai con lui. Mi sorrise e mi disse che non c’erano problemi. Fu un bel sorriso e io mi sentii ...
    ... in colpa. Sembrava un bravo ragazzo così gli chiesi se voleva fare due passi con me. Arrivati all’hotel gli dissi che per me era ora di andare a letto. Lui fu ancora più deluso. Mi feci coraggio. Era un occasione unica. Così aggiunsi che se voleva poteva venire con me. Lui sorrise e mi accompagnò. Sull'ascensore ero nervoso ma ormai dovevo andare fino in fondo. Entrati in camera chiusi la porta. Non appena mi girai, Paul mi spinse contro la porta e mi baciò. Fu un momento indimenticabile. Per lunghi minuti le nostre bocche restarono serrate, le lingue a contatto. Lui mi palpeggiò il culo e io feci lo stesso, mentre sentivo la mia erezione crescere. E mentre cresceva, sentivo anche la sua, bella dura. Poi non riuscii più a resistere e gli strappai i vestiti di dosso. Adesso era il momento di farlo. Era il momento di svelare tutti i miei dubbi anche se quel bacio ne aveva lasciati davvero pochi. Gli abbassai jeans e mutande fin sotto il ginocchio per liberare le sua belva. Poi lo baciai sul collo e scesi con la lingua lungo il petto, i suoi capezzoli, gli addominali..e all’altezza dell’ombelico il mio mento toccò la sua cappella. Fu allora che guardai il suo cazzo. Mamma quanto era bello. La sua cappella era perfetta, bella gonfia e violacea. La sua asta mostrava le vene pulsanti e si ergeva su due belle palle, il tutto ovviamente depilato. Penso che come lunghezza fosse sui 17-18cm. E il diametro assomigliava molto al dildo che utilizzavo io. Solo che questo era un gran bel ...