1. Dopo la pioggia


    Data: 08/03/2019, Categorie: Etero Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    Fuori piove a dirotto, no non è vero, fuori si sono aperte le cateratte del cielo, rinfrescando una notte afosa, quel tanto da costringerti a metterti la maglietta di cotone e gli slip. Sai che mi piace guardarti nuda mentre dormi, come sai che stanotte non mi sono potuto fermare con te, ed allora, come succede spesso, ti sei messa giù nuda esposta come se io potessi entrare e raggiungerti per farti mia ancora una volta. Ma non è solo per me che lo fai, da qualche mese, da quando abbiamo iniziato a vederci stai riscoprendo la donna stupenda che sei sempre stata, nascosta sotto gli stracci di un abitudine, che ti aveva spogliato di ogni aspettativa e desiderio, che ti aveva privato della visione della tua stessa passione. Quel dormire nuda, sfiorandoti, meravigliando tè stessa del calore a volte scottante della tua pelle è divenuto un nuovo piacere al quale cerchi di rinunciare il meno possibile. Stamattina però, pur non facendo freddo, la finestra socchiusa ti ha portato il cambio di temperatura, nel dormiveglia ti sei alzata e rivestita frettolosamente per tornare a letto, il minimo indispensabile per coprirti...nulla più. Le 7,30 di una domenica mattina quasi subacquea, e la porta rimbomba di pesanti colpi, di un bussare prepotente, ti alzi scomposta e assonnata, scosti l’occhio magico per identificare l’inopportuno insonne. Sono io...mi apri. Fulmineo entro sospingendoti indietro, richiudo la porta alle mie spalle gocciolando sul pavimento, dal mio soprabito fradicio, ...
    ... neppure un saluto, due mandate alla serrature della porta. Accenni una qualche risposta, ma non te ne do il tempo ti afferro per un braccio e al collo spingendoti all’indietro in camera da letto. Mi hai riconosciuto, sai chi sono, sei sorpresa e in qualche modo atterrita, ti spingo sul letto con energia. Il soprabito bagnato cade a terra raggiunto dalla mia camicia e mi sfilo i pantaloni dando un calcio alle scarpe una dietro l’altra, mentre salgo sul letto. Un ultimo tuo strenuo tentativo di chiedermi cosa succede, mentre rinculi di schiena, all’indietro sul letto, Ho ancora indosso slip e maglietta quando salgo sul materasso e ti afferro di nuovo, questa volta per i capelli e un braccio, per rubarti un bacio, per schiacciarti con il mio peso, non so se sei cosciente o è un riflesso condizionato, la tua debole resistenza a quella mia presa. Una mano va giù ai tuoi slip e poi afferrati li straccia via da te con uno strattone che ti fa urlare, dopo è la volta della T-shirt che afferro per l’interno dello scollo e tiro giù violentemente, riempiendo la stanza di quell’unico rumore di stoffa lacerata. Snudo i tuoi seni, come una crisalide, ora nuda, ammiro la mia farfalla, non credo tu abbia più dubbi o domande circa le mie intenzioni, mi tolgo in qualche modo gli slip e ti torno ad afferrare per i capelli. Porto la tua testa là dove la mia urgenza di sentire la tua bocca è più forte, non ti lascio il tempo di decidere nulla, la cappella del mio cazzo semieretto preme contro le tue ...
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