Guai col telefono
Data: 08/03/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: gonghi
E' stata una nottata tremenda.
Un temporale come pochi visti in vent'anni ( almeno che mi ricordi ).
Sono le cinque del mattino di sabato e ormai di dormire non se ne parla più, quindi mi alzo, faccio colazione, mi preparo e, anche se oggi non dovrei lavorare, mi incammino verso la nostra azienda in periferia per verificare che il diluvio di stanotte non abbia fatto troppi danni.
A prima vista non si direbbe, almeno da noi, perchè subito dopo la nostra azienda ci sono un paio di lotti vuoti e poi un'altra ditta ma, tra noi e loro, in uno di quei lotti vuoti, si vedono i resti di un palo del telefono abbattuto e con i cavi spezzati.
Verifico la linea telefonica e sento che da noi il segnale c'è ancora, quindi sicuramente il problema riguarderà l'altra ditta che lunedì avrà una sgradita sorpresa all'apertura.
Faccio un'ultimo giro per verificare che tutto sia a posto dando corrente ai macchinari e sto chiudendo tutto per tornarmene a casa e provare a recuperare un po' di sonno perduto, quando sento suonare il campanello posto al cancello d'ingresso. Mi affaccio all'entrata e vedo la moglie del titolare della ditta senza telefono (di cui sopra) che mi fa cenno di avvicinarmi al cancello.
Mi avvicino chiedendomi cosa potrà mai volere.
Mi chiede se il nostro telefono funziona, se può fare una chiamata per avvisare che il loro telefono non funziona e richiedere la riparazione, perchè ha il cellulare scarico.
Apro il cancello e faccio entrare Franca ...
... (si chiama così) che è coperta da un cappotto pesante che le arriva poco sopra le caviglie. Le faccio strada fino all'ufficio, accendo il condizionatore e la faccio accomodare mentre cerco l'elenco telefonico dove trovare il numero per la segnalazione guasti.
Nel frattempo, Franca, si toglie il cappotto e finalmente riesco a vedere le sue curve coperte da una camicia, con i primi bottoni slacciati, e una gonna al ginocchio con spacco laterale a metà coscia che, sedendosi, mi permette di ammirare il bordo delle calze autoreggenti che indossa.
Trovo l'elenco e lo passo a lei che, messasi in piedi, lo apre e comincia a cercare il numero di telefono e, sfogliando l'elenco, si china in avanti mostrandomi, attraverso la scollatura formatasi dai bottoni aperti, il reggiseno di pizzo nero che racchiude, strizzandolo, un seno stupendo che mi fa letteralmente strabuzzare gli occhi e rimanere incantato, tanto che lei, sollevando gli occhi dall'elenco, mi vede e subito si tira su dandomi dello screanzato.
Io comincio a balbettare qualche scusa, continuando però a fissare il suo petto che, per via della respirazione affrettata, penso per l'incazzatura, sale e scende.
Franca allora, visto che io non stacco gli occhi, si avvicina e mi stampa una sberla in faccia ma poi, subito dopo, mi bacia, infilandomi la lingua alla ricerca della mia, che non tarda ad intrecciarsi con la sua.
All'improvviso squilla il telefono e, a malincuore, rispondo staccandomi dalle sue dolci ...