L'alieva e la martire (La santa-puttana) 1.a parte
Data: 10/03/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Tibet
L'ALLIEVA E LA MARTIRE. (LA SANTA - PUTTANA) Di Tibet e Fiordiciliegi Se qualcuno leggerà e troverà questo racconto interessante o almeno leggibile il merito va interamente a Fiore. Autrice che al tempo di Alfemminile mi riteneva e mi ritiene tutt'ora, (impropriamente, credo che sia per la mia età), il suo mentore. Non riuscivo, da solo, a gestire, a controllare la violenza che trasuda. Non è l'apologia del sadismo. No, questo è un esercizio letterario per esorcizzarlo. Voci narranti: LUI e LEI. LUI -Ho bisogno di te... c'è una...- Dico mentre con la mano le spingo la testa verso il mio ventre. Lei stacca la bocca a forza. -Un'altra? Dovrei staccarti il cazzo a morsi...- -Abbai ma non mordi...- Oltre a tutto il resto, ai suoi innumerevoli meriti e pregi, è una femmina da pompini. Non si staccherebbe mai da un cazzo, se potesse lo divorerebbe. E' famelica. -Chi è... porco?- -Una. Vuole provare l'ebbrezza del dolore, vuole misurarsi con me. Vuole il massimo. Non crede che esista quello che le ho descritto, le cose alle quali la voglio sottoporre, mi mette in discussione, voglio che mi assisti in questa cosa.- -Avevamo deciso di smettere con questo tipo di giochi...- -Lo so... ma cedere alle tentazioni è umano...- -Ho paura di me stessa, a volte penso che se tu non mi fermi in tempo... arriverei a...- -Ad uccidere? A farci davvero male? Tu mi sei simile, percepisco anch'io l'assurda voglia di provare l'eccitazione della... fine, ma sarebbe precipitare in un baratro senza ...
... risalita, dobbiamo vincerla. E il mio compito è istruirti in questo; arrivare al limite, travalicarlo appena quando necessario, con follia e al contempo con lucida freddezza e prima di mettere a repentaglio ogni cosa... riuscire a smettere. D'altronde sei la mia allieva, l'unica che un domani potrà starmi alla pari.- Cala lo sguardo e riprende a succhiare. -Dimmi di lei...- ******************** LEI Non è la prima volta che mi conduce sull'orlo del baratro. E' un gioco molto azzardato a volte, eccitante ma logorante. Sento l'anima rompersi in mille pezzi dentro me ma l'euforia mi rende cieca e assuefatta a questo godimento. Piacere del dolore. Del dolore altrui, ovviamente. Sono molte le giovani donne che riesce a trovare per questi assurdi giochetti viziosi, mi chiedo come faccia e fino a che punto voglia corrompermi. A volte lo vedo come il serpente che riesce a condizionare la preda ancora prima di morderla e iniettarle il suo veleno. Io non sono schiava. Io DOMINO. E solo a lui ho concesso di tenermi testa. Ma ogni volta che mi porta una giovane incorrotta, un groppo allo stomaco mi sale. Cosa vorrà ancora? Fin dove vorrà spingerci? Io so di perdere il controllo, come in questo momento, in cui già la mia mente ha partorito la piccola depravazione e poi la tortura finale cui sarà sottoposta la sua nuova preda. Ma lui? Conosce davvero il limite? E ne riconosce lucidamente il sottile valico oltre cui non spingerci? Potrei lasciarmi trascinare dentro fino all'eccesso e portarci anche ...