1. Io me medesima


    Data: 12/03/2019, Categorie: Masturbazione Autore: Lucrezia

    Per quest'anno le vacanze le faccio da sola e quindi ho pensato di andare in un luogo dove non sono mai stata, in un luogo dove nessuno mi conosce e dove non potrò essere riconosciuta se non per quel che sono, dove potrò essere me stessa con i miei pensieri. Ho scelto come destinazione la costa calabra, Trebisacce, costa ionica, mai stata; abito in un alberghetto a tre stelle, una cosa semplice e pulita, la signora che lo gestisce è gentile e ci sa fare con i clienti, una cinquantenne in grado ancora di cucinare da se per i clienti dell'albergo, affabile con tutti e prodiga di consigli sul meglio da vedere della sua città e zone limitrofe. Oggi non ho molta voglia di mare, sono malinconica e ho voglia di stare sola con me, non che abbia stretto legami di amicizia particolari; certo le occasioni non mancano e anzi devo dire in tutta franchezza che è difficile per una donna sola starsene un po' tranquilla per i fatti propri. Così oggi ho preso le mie cose e mi sono incamminata senza nessuna meta, tanto per rimanere sola con i miei pensieri. Così incamminatomi verso il confine della città a cui l'albergo è vicino e percorrendo via Sibari credo di aver percorso diversi chilometri, quindi stanca e vogliosa di riposarmi mi incammino verso il mare che dista poche decine di metri dalla strada, incamminandomi in un tratturo, fatto un cento metri arrivo alla spiaggia, deserta. Mi sfilo gli shorts e sono in costume, mi tolgo il rimanente, sandali e cappello e mi tuffo nello ...
    ... spettacolare mare per nu bagno rinfrescante, poi una volta uscita, visto che non avevo portato con me nessun asciugamano mi sdraio sui ciotoli che formano la spiaggia, caldissimi, e così cullata da quel calore mi addormento. Non so se ho dormito mezz'ora o più, ma mi sveglio di soprassalto, eppure non c'è anima viva intorno a me, mi guardo intorno, bevo un sorso d'acqua dalla bottiglietta di minerale che avevo portata con me, acqua divenuta calda nel frattempo, mi giro per farmi asciugare il costume anche dietro e osservo la campagna. Sullo sfondo prima della strada un casolare mezzo diroccato e poi nessuno, nemmeno a lavorare i campi, faccio un rapido confronto col mio Friuli, dove in un posto così trovi sempre qualcuno in giro o per divertimento o per lavoro, qui nessunno, eppure siamo a due passi da Trebisacce, avrò percorso si e no due chilometri. Deciso di alzarmi e incamminarmi, forse per tornare in albergo non so, mi infilo gli shorts di jeans, rimetto i sandali, il cappello di paglia e gli occhiali da sole, non chiudo il bottone degli shorts, così per gioco, non so nemmeno io perché, mi incammino lungo la spiaggia in cerca di un altro passaggio per la strada, non mi va di ripassare per gli stessi luoghi, mi allontano ancora dalla città e mentre cammino mi sfilo le spalline del costume e lo abbasso, ora sono a seno nudo e cammino senza pensieri. Guardo il mare alla mia sinistra e la campagna spoglia alla mia destra, mentre cammino un piede davanti all'altro, guardo i miei piedi e ...
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