1. Prof di filosofia - l'ultima volta


    Data: 18/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Asseffect, Fonte: Annunci69

    Mi chiama il prof: a fine estate sarà spostato in una nuova città per insegnare. Mi chiede di trovarci per un ultima volta, e ovviamente acconsento.
    
    Ci troviamo la sera a casa sua e parliamo dei dettagli dello spostamento: città, tempistiche, possibilità di ritorno (scarse al momento) e cose attinenti. Verso le 20 mi propone di uscire a cena.
    
    Andiamo in una pizzeria in periferia, contando che è infra settimana c'è poca gente. Parliamo del più e del meno. Sembriamo padre e figlio, vista la differenza d'età. Ultimamente ha proprio abbracciato il look da filosofo: barbona bianca e folta riccioluta. sebbene ben curata, i capelli radi ben pettinati e ha messo su un po' di pancetta che gli dona un terribile fascino.
    
    Tornando a casa, in macchina mi confessa la sua fantasia:
    
    "Voglio possederti come facevano un tempo i filosofi con i propri discepoli" mi dice, "voglio fare l'amore con te al chiaro di luna mentre parliamo".
    
    "Non chiedo altro" gli dico.
    
    Guida verso la campagna, mentre gli metto una mano sulla patta e lo massaggio.
    
    Quando arriviamo smonta e andando verso il baule arrossisce. Con un sorriso mi getta una tunica: bianca, in lino, molto semplice. La sua è simile, adorna di una fascia rossa dalla spalla sinistra al fianco destro.
    
    Sorridendo ci cambiamo. Una volta pronti lui va sotto un platano e mi siedo a fianco a lui, appoggiando la testa al suo petto villoso. Parliamo del più e del meno, coccolati da una sottile brezza fresca, finché ad un certo ...
    ... punto non mi bacia. La sua barba e i baffi mi solleticano il volto, mentre le nostre lingue mulinano scambiando le reciproche salive e risvegliando il desiderio.
    
    Dolcemente mi fa sollevare e mi pone su di lui, alzandomi la tunica e infilandomi un dito in culo.
    
    "Voglio prenderti senza nulla" mi dice, "niente creme o profilattici, proprio come nell'antichità".
    
    Infila un secondo dito, poi un terzo. Gli dico che sono pronto.
    
    Si tira su la tunica e appoggia la sua cappella grossa pulsante e bagnata di presperma alla rosa dell'ano. Spingendo leggermente con il bacino infila la cappella.
    
    "Sei mio stanotte" mi sussurra: "Mio e di nessun altro. Ti donerò tutto me stesso, le mie forze ed il mio affetto. Sei come un figlio per me", dice baciandomi.
    
    Lentamente entra del tutto, fino all'attaccatura del pisello, poi dolcemente e lentamente inizia a farmi suo.
    
    Parliamo delle stelle, del tempo e del piacere mentre mi possiede. Lentamente il suo avanti ed indietro continua. Ad un certo punto si ferma ed esce da me, mi fa girare e poi mi prende nuovamente. Le nostre pance sono a contatto e mi stendo nuovamente sul suo petto villoso.
    
    Mentre mi prende sento il suo cuore battere sempre più freneticamente, finché non raggiunge l'apice del piacere.
    
    Sento una scarica elettrica sconvolgergli il corpo, mentre un fremito si propaga attraverso il suo corpo, nel suo cazzo e attraverso di me.
    
    Getti di sperma mi invadono il culo, mentre lo abbraccio, e lui ricambia con lo stesso ...
«123»