1. La piazzola di sosta


    Data: 19/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Fulmicotone

    la storia che voglio raccontarvi risale, oramai, a qualche anno fa, quando non ero ancora sposato con la mia mogliettina e cercavamo di ritagliarci a fatica il tempo per stare assieme.
    
    La sera in particolare dopo aver consumato un po' di benzina, ci appartavamo in qualche luogo isolato e ci dedicavamo un po' di coccole ... e se scappava anche altro.
    
    Fu durante una di queste sere che i nostri giri ci portarono ad una piazzola di sosta, proprio a bordo strada.
    
    Lei indossava una tuta da ginnastica super coprente, visto che si era in pieno inverno.
    
    Proprio per ripararsi dal freddo abbiamo lasciato la macchina in moto e l'aria calda a palla.
    
    Ma non era solo l'abitacolo a surriscaldarsi.
    
    I baci si facevano sempre più audaci e le mie mani raggiunsero la zip della maglietta della mia lei.
    
    Ad un tratto emersero due tette sode e bianche che dapprima timidamente, poi si affacciarono sempre più prepotentemente dalla maglietta.
    
    All'inizio, tutte le volte che dei fari illuminavano l'abitacolo la mia lei si stringeva a me, per evitare di esser vista.
    
    Ma io ero tutto eccitato dall'idea che potessero vederci.
    
    Probabilmente lo era però anche la mia principessa, poiché ad un certo punto ruppe gli indugi e si denudò completamente, lasciando le sue poppe a dondolare sotto l'effetto della gravità.
    
    Io ero accecato da quella visione e cercavo ...
    ... freneticamente di abbassare i pantaloni.
    
    Ci riusci con molta fatica, passando sul suo sedile, in precedenza già abbassato.
    
    Mi misi sotto di lei e iniziammo a cavalcare con foga, con il sottoscritto eccitato dall'idea che i passanti potessero godersi lo spettacolo delle mie mani che cingevano il suo culetto.
    
    Ad un tratto lo spirito esibizionista di entrambi emerse con prepotenza.
    
    Cominciai a chiederle "porcellina, ti piace che ti vedano il culetto?"
    
    Lei ansimando rispose "si, mi piace tanto".
    
    E a quel punto tentai una rischiosa carta "posso accendere la luce?"
    
    Lei:"Si, accendila"
    
    Io: "e se ti vedono il culetto?"
    
    Lei: "non fa niente"
    
    A quel punto accesi la tenue luce dell'abitacolo, che nell'oscurità della notte sembrava accecante... e mi abbandonai in preda al piacere.
    
    Lei inarcava la schiena e si ergeva sul mio uccello sfiorando il tettuccio con i capelli,
    
    In tal modo anche le sue tette erano esposte agli sguardi degli automobilisti di passaggio.
    
    Sentimmo qualche clacson impertinente suonare al nostro cospetto... mentre le auto ci passavano a fianco.
    
    Immaginando cosa vedessero questi occasionali guardoni, venni, sussurrando nell'orecchio della mia amata: "sei una maialina!".
    
    Lei venne, dopo di me, come mai prima di allora.
    
    Spegnemmo la luce e ci rivestimmo... peccato soltanto che l'esperienza non è mai stata ripetuta.
    
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