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Una anomala storia di amore e di passione 8 - La prima notte con mio figlio vestita col mio abito da sposa.
Data: 21/03/2019, Categorie: Incesti Autore: Una madre
... quello che stava per accadermi. Un sogno...un sogno che io stessa non avrei mai osato sognare! Avrei accolto mio figlio....il mio amante....come se davvero fosse il mio sposo.....vestita nell'abito bianco di tulle e di seta col quale avevo coronato il mio sogno d'amore. Quando mio figlio era arrivato,aveva suonato il campanello ed io non gli avevo aperto. Avevo atteso che aprisse con le sue chiavi ed io lo avevo aspettato davanti alla camera matrimoniale vestita da sposa. Avevo lasciato la stanza in penombra in modo che le luci soffuse facessero risaltare il candido splendore del mio abito nuziale. Quando mio figlio mi aveva vista si era bloccato di colpo e dalla sua bocca era partita una sola esclamazione: -Mamma!?- -Amore!- Gli avevo risposto allargando le braccia. Per la straordinarietà della circostanza,mi ero acconciata il vestito come avevo fatto la prima notte con mio marito. Mentre il albergo lui era in bagno a prepararsi,mi ero sfilata il reggiseno ed abbassando il corpetto del vestito avevo lasciato scoperte le tette. Mi ero già anche tolte le mutandine rimanendo in autoreggenti bianche trasparenti. Mio figlio pareva di cera e quando mi sono avvicinata a lui per offrirgli le mie labbra e porgergli i seni nudi coi capezzoli già turgidi,mi pareva impacciato come la prima volta che lo aveva masturbato. -Amore...sono la tua mamma....sono la tua sposa.....sono la tua amante.....sono...sono tutta tua.....prendimi amore...- Gli avevo sussurrato con tono languido mentre ...
... cercavo la sua bocca ed accompagnavo una sua mano sotto la gonna a sfiorare il mio sesso nudo. -Mamma!_ Aveva gridato prima di congiungersi alle mie labbra in un bacio voluttuoso e profondo mentre la sua mano sguazzava nell'umido tra le mie cosce. Tremante e con gesti malfermi,mi ero inginocchiata davanti a lui e nervosamente gli avevo slacciato i calzoni da un numero infinito di bottoni. Poi gli ho abbassato le mutande e con la premura di un'affamata gli avevo imboccato il cazzo ancora molle ed avevo cominciato a leccarlo e spompinarlo per godermelo come piaceva a me. Quando era eretto e ben duro e dal forellino uretrale aveva cominciato a rilasciare profumi e goccioline di miele,non eravamo più in grado di controllare le nostre reazioni. Spingendomi indietro,mi aveva costretta a distendermi e dopo essersi inginocchiato a sua volta,si era portato le mie gambe sulle spalle e con un preciso colpo di reni mi aveva infilata. Mi aveva chiavata in modo animalesco senza nessun apparente riguardo per me. Le sue spinte pelviche erano precise e profonde ed anche la morsa delle sue dita stringeva dolorosamente i miei fianchi. Io godevo e guaivo come una cagna posseduta in modo violento ed animalesco dal suo maschio. In quella situazione e con una carica di libidine così debordante sapevo già che non avrebbe potuto resistere a lungo. Gridavo,stendevo le mie membra,stringevo le pareti della mia vagina su quel palo impetuoso,gli conficcavo le unghie nella carne sotto le mie dita e mi ...