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Il toro d'ebano (una moglie da marciapiede 2)
Data: 23/03/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Spettro82
Appena entrai in studio vidi Jaques che mi aspettava allungato su una delle poltrone in pelle della reception. Quel metro e novanta di muscoli colorati d'ebano non sarebbe potuto passare inosservato neppure se avesse portato il saio, ma con quella maglietta sgargiante tesa sui pettorali, ed i jeans di pelle marrone che gli inguainavano le gambe muscolose come fossero una seconda pelle, aveva la completa attenzione di tutto lo studio e sopratutto quella della mia segretaria. Come se non fosse abbastanza, le grandi mani ed il collo taurino su cui si appoggiavano i lunghi dreadlook, erano ricoperti dai numerosi gioielli d'oro che amava ostentare. Mi saluto' con un ampio sorriso, mettendo in mostra denti bianchissimi, aveva un viso regolare ed occhi molto belli, l'unica cosa che guastava era un naso piatto e decisamente importante, che mi faceva inevitabilmente correre la mente alla bestia che custodiva nei pantaloni, e che avevo preso dentro di me pochi giorni prima. Lo invitai con un cenno ad entrare nel mio studio,raccomandando alla segretaria di spostare il mio prossimo appuntamento e non farmi disturbare se non per cose estremamente urgenti. Mi sedetti davanti a lui ,lasciando la scrivania in legno ricoperta di pelle tra noi due , come fosse una barricata dietro la quale proteggermi. "Cosa vuoi ancora da me?" Alla mia domanda non si scompose, mi disse che i suoi ragazzi avevano bisogno di un nuovo avvocato ...
... che li togliesse dai guai che ciclicamente, la loro attività da protettori gli procurava, e che naturalmente il mio compito non si sarebbe esaurito li. Mentre parlava vidi che si massaggiava con studiata lentezza la splendida nerchia che ormai era ben visibile sotto la pelle dei pantaloni. Gli risi in faccia e gli dissi che stavo per chiamare i Carabinieri, così avremmo regolato i conti anche per la gang bang a di cui io è Chiara eravamo state vittima davanti ai nostri mariti la settimana precedente. Non rispose neppure, mi butto una manciata di foto sulla scrivania, nelle immagini c'ero io, l'avvocato Nadia Ricci che batteva davanti ai container, mentre suo marito la spiava in macchina, l'avvocato Nadia Ricci mentre si faceva scopare in culo da un cliente appoggiata ad un cassone, e infine l'avvocato Nadia Ricci piena di sborra mentre lo stesso Jacques le stava sfilando una gigantesca salsiccia di carne dalla figa. Ero nelle sue mani, l'unica cosa che seppi dire fu: "Dove devo mettermi?" Mi indico' di salire sulla scrivania, si era tolto la maglietta ed ora potevo quasi contare sul suo addome splendidamente definito ogni singolo muscolo, dalla tartaruga alle larghe spalle possenti. Il suo profumo di maschio mi invase le narici, appena il suo grosso membro uscì dai pantaloni, l'aroma quasi selvatico della sua pelle ebbe un effetto afrodisiaco sulla troia che ero diventata, mi accorsi che stavo bagnandomi, ...