il maestro di piano
Data: 23/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: lampone
... capacitava della qualità espressiva di quello che stava suonando , non si capacitava di quanto lungo fosse l’orgasmo che stava provando per quella sonatina viennese.Tremò, tremò come uno spartito mosso dal vento e dovette far forza sui polsi per non stringere a forza la testa del maestro tra le cosce nell’istante in cui tutta la sua essenza si concentrò in un gemito lunghissimo e incontrollabile.Adagio ( grazioso)Non la smetteva, continuava a leccarla e a bere le sue scosse. La gonna era bagnata, i baffi di lui erano umidi quando si avvicinò per baciarla.Le sciolse i capelli e inginocchiato si avvicinò ai suoi occhi. Brava, le disse ottima interpretazione.Si ricompose, alzandosi non ancora soddisfatta del pomeriggio musicale.Rassettò la gonna, regolò lo sgabello e prendendo per le spalle il maestro lo fece accomodare.Ora, disse, mi faccia sentire la sua musica, mi faccia vedere la differenza di espressione, di interpretazione armonica tra chi insegna chi impara. Passò davanti al suo naso con il seno in mostra, regolò il metronomo e invitò ad esibirsi lui. Scelte un’amabile sonata.http://www.youtube.com/watch?v=ow4SbHcPoWQSonata K 310 1° in la minoreAllegro maestosoPrima dell’inizio dell’esecuzione regolò con aria maliziosa la distanza dello sgabello dal pianoforte, e si inginocchiò. E bravo il maestro, eccitato e duro come il marmo ma impassibile nella sua esecuzione.Slacciò i pantaloni e passando le mani sotto ai glutei lo invitò ad alzarsi leggermente per rimanere nudo ...
... al piano. L’esecuzione risentì di una leggerissima imperfezione, ma lei lasciò correre. Lo spettacolo dall’angolazione scelta era alquanto singolare : il sesso del maestro che oscillava leggermente al seguito degli accordi e sopra di lei le braccia che agilissime si muovevano sui tasti..Si mise ad alitare su lui, sul suo sesso. Voleva vedere le gocce di sudore scendergli tra i capelli e la fronte. Tirò fuori la punta della lingua e rimanendo ferma accolse le oscillazione del bacino che ritmicamente seguivano la sonata. Che piacere vedere l’eccitazione crescere solo per quella puntina li lingua umida che toccava e sfiorava quello che era il movimento della musica.Poi si ricordò del solfeggio, sì del solfeggio cantato in battere e levare, ed iniziò a solfeggiare sul pene del maestro. Il tempo della sonata venne adattato al battere, mentre stringendo tra i palmi delle mani tutta l’erezione che aveva davanti agli occhi , lentamente iniziò a ruotare la pelle scaldandola fino a sentirlo gemere.Con un sottile filo di bava lucente legò la sua bocca al glande del maestro, e iniziò a passare la punta della lingua intorno alla parte scoperta e al filetto bagnato. Fu un immenso piacere adattare la lingua alla sonata vedendola ruotare intorno al filetto per allargare la pelle e accompagnarla sempre più in basso, mentre sentiva i primi gemiti frementi. La sonata era magnifica, meritava attenzione e cura. La stessa che lei mise nello spingere la pelle così dolcemente da farlo accelerare ...