L'istruttore di pattinaggio
Data: 01/04/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Writer
Sono passati più di 20 anni ma il ricordo è ancora vivo nella mia mente.
All'epoca ero un ragazzo poco più che ventenne, non molto alto e magro, 1,72 per 67 kg, castano con gli occhi castani tendenti al verde, educato e abbastanza timido, un ragazzo tranquillo.
Per una serie di circostanze fortuite quell'anno, con un gruppo di ragazzi della mia età, costruimmo uno skatepark sulla terrazza di un noto parco acquatico a Cesenatico e questo ci permise di ottenere una tessera omaggio per tutta la stagione.
Nei fine settimana e per tutte le mie ferie passavo la mattinata in piscina e sugli scivoli, mentre il pomeriggio mettevo i pattini e impartivo lezioni di pattinaggio sulla terrazza, i miei allievi erano prevalentemente bambini dai 6 ai 10-12 anni che le mamme mi lasciavano per godersi un ora di libertà sotto al sole a bordo piscina.
Alla sera il parco era preso d'assalto dai ragazzi delle colonie estive e dai loro accompagnatori, in oltre c'erano anche i primi turisti polacchi, un gruppetto di ragazze dai 16 ai 20 anni passava spesso la serata sui pattini.
Noi " veterani dei pattini " eravamo ammirati dalle ragazze e a volte si riusciva a rimorchiare qualcuna per portarla in un angolo poco illuminato per limonare o al massimo palpare un paio di tettine in pieno sviluppo.
Fra i miei allievi del pomeriggio c'erano due bambini di 6-7 anni vivacissimi che facevano lezione quasi tutti i giorni, le mamme erano due amiche quarantenni che a luglio e ad agosto ...
... dividevano un appartamentino in affitto da sole in attesa dei mariti che le raggiungevano il venerdì sera per poi ripartire la domenica pomeriggio.
Una sera vidi arrivare alla pista di pattinaggio una delle due signore senza figlio al seguito, era vestita con dei pantaloncini da ciclista senza mutandine perché non si vedeva il segno dell'elastico ma in compenso si notava la forma del suo culo alto e sodo, sopra una t-shirt colorata dove un seno alto, generoso ma non troppo abbondante si muoveva ad ogni passo, mi avvicinai a lei e le chiesi dov'era il piccolo, rispose che era a casa con la sua amica ed era lì perché anche lei voleva imparare a pattinare.
Durante l'ora di lezione spesso si aggrappava a me per non cadere, finiva sempre per strisciare le sue tette sul mio torace e a volte la sua mano finiva con una certa disinvoltura all'altezza dei miei pantaloncini.
Finita la lezione mi disse di aver dimenticato i soldi nell'appartamento e che si sentiva in imbarazzo per non poter pagare la lezione, mentre ci spostammo verso il bar, le risposi che non doveva preoccuparsi e che avrebbe potuto saldare anche nei giorni seguenti, terminata la nostra bibita ci incamminammo verso uno di quegli angoli poco illuminati sperando in un palpeggiamento di quelle tette che mi avevano ipnotizzato per tutta la lezione ma raggiunta la scala antincendio fu lei a saltarmi addosso mettendomi la sua lingua in bocca ed instaurando un duello di lingue. Io risposi infilando la mano sotto la sua ...