1. La Cantina


    Data: 04/04/2019, Categorie: Etero Autore: scopertaeros69

    ... fermarci, ma ormai è inutile, sortisce il solo effetto di aumentare la mia eccitazione. La mia testa è tra le tue gambe, se entrasse qualcuno ora ci sarebbe ben poco da spiegare. Poco dopo sono io ad essere oggetto delle tue attenzioni, ritto in piedi a guardare l'ondeggiare dei tuoi capelli avanti ed indietro. Ti fermi solo a tratti per incrociare il mio sguardo, in un misto di malizia e curiosità. Potrebbe finire tutto qui... quindi, quando ti interrompo sollevandoti sai che andrò oltre e questa volta davvero vorresti fermarmi. Ti faccio girare mettendoti a carponi, allarghi le gambe assecondandomi, più che altro per finire in fretta per non venire scoperti dai padroni di quelle voci che sembrano sempre troppo vicine a quella porta. La tazzina appoggiata su un gradino, cade sul gradino sottostante e via così su quello più in basso sino al fondo, miracolosamente senza rompersi. La saliva cola dalla mia bocca sul solco del tuo culo, le voci si avvicinano, ma io non mi fermo. Scivolo dentro di te senza troppo sforzo, mentre soffochi un guaito dentro le labbra, le mani serrano prima i fianchi e poi i tuoi capezzoli, mentre i miei umidi di sudore disegnano piccoli cerchi sulla tua schiena. Una stretta dolorosa di forza e di unghie che ...
    ... si conficcano sul mio avambraccio. Aderiamo l'uno all'altra in questa danza animale ritmata dallo sbattere di carne umida, ogni tanto qualche mugolio più forte si libera dalla prigione delle tue labbra, il tuo accompagnare i movimenti tradisce la partecipazione. Lo schiocco della mano sul tuo sedere che cala all'improvviso, pare un colpo di fucile in quella cantina silente e semi oscura, un rumore forte, ma che in quell'ambiente pare assordante ad ogni suo ripetersi. La mia mano che ti afferra i polsi bloccandoli dietro la schiena. Esplodere in te è naturale, il silenzio della cantina ora è riempito solo dai nostri respiri che vanno calmandosi. Ti aiuto ad asciugarti dietro con la mia maglietta, ci rivestiamo velocemente, ancora qualche bacio con la foga di due adolescenti. Ti stacchi dal mio abbraccio, questa volta con convinzione, raccogli la tazzina e la porti su per le scale insieme al vassoio in tempo per raggiungere la porta che si apre ad opera di una vicina. - Grazie del caffè!- Mi guardi, e in quello scambio non sono necessarie le parole, mi godo la tua silhouette che si staglia nello specchio della porta in cima alle scale, prima che la porta si richiuda sottraendoti alla mia vista. E adesso, chi ha più voglia di lavorare? 
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