1. Milena


    Data: 05/04/2019, Categorie: Etero Autore: dreamofthebluturtles

    Ogni ragazzino ha il suo sogno erotico che lo accompagna per tutta la adolescenza. Ed io non ho fatto eccezione alla regola. Probabilmente io ne avevo più di uno con l'aggravante di esser stato a lungo lo spot perfetto del: guardare ma non toccare. Però Milena è stata certamente quella che ha accompagnato tante mie giornate, quella che più mi ha fatto girare la testa ogni volta che la incrociavo nel corso, nelle scale del condominio in cui sono cresciuto e ogni volta in cui entravo con mia madre a comprare da lei.
    
    Ancora oggi è una donna che fa girare la testa non solo ai giovani, ma anche a uomini ben navigati.
    
    Capelli rossi, ricci, non una stangona da buona sarda, ma delle curve generose, sempre in gonna come piace a me con collant e tacco a percorrere il lastricato cittadino e sguardi maschili sfuggenti ma sempre pronti a non perdersi il suo passaggio.
    
    Io non potevo discostarmi da questo e ogni volta che la incrociavo all'ingresso del condominio o fuori dal negozio la mia mente vagava e si perdeva tra le sue curve. I miei occhi non riuscivano a celare l'infatuazione e ogni tanto con il senno di poi a ripensarci i suoi sguardi erano chiari indicatori dell'esser stato colto in flagrante.
    
    Un giorno di Novembre rientrando dalle fatiche scolastiche come tante altre volte ci incrociammo nell'atrio condominiale. Io zaino sulle spalle lei all'epoca a spanne sarà stata una trentacinquenne d'assalto, solito ammaliante stivale, coscia dentro a caldi collant che mi ...
    ... facevano uscire fuori di senno. Ero solito farmi le rampe di scale a piedi abitando al secondo piano mentre lei con l'ascensore abitando due piani sopra il mio. Quella volta il mio corpo e il mio cervello ipnotizzati seguirono le sue gambe e dopo averla educatamente salutata mi infilai in ascensore anche io. Lei era separata da poco tempo ma per me il fatto era assolutamente irrisorio. I pochi secondi del tragitto che dal piano terra portavano l'ascensore al piano dove vivevo da ragazzo furono secondi decisivi.
    
    Lei mi sorprese. "mi capita spesso di vederti fisso ad osservarmi, dimmi c'è una motivazione particolare?" io rimasi interdetto, completamente spiazzato dalla sua domanda e dall'essere stato scoperto. Balbettai dei monosillabi sconnessi arrossendo e quel tentennamento buffo quanto spontaneo le diede l'occasione per completare il suo piano prestabilito.
    
    "dai scendi al mio piano, mi spieghi meglio a casa, cosa attira la tua attenzione di me".
    
    Non risposi, annuii soltanto e la accompagnai dentro. Casa sua era a specchio identica alla mia di gioventù, un enorme soggiorno all'ingresso, e la seguii fino al divano nel quale ci sedemmo uno di fronte all'altro. Lei da maliziosa signora mi accavallò le gambe mettendomi in quella condizione di imbarazzo erotico che se non lo hai provato almeno una volta da ragazzino hai una imperdonabile mancanza. "allora dimmi, sei attratto da me?, non imbarazzarti a dirlo io lo ho percepito da tempo" " finalmente capace di mettere insieme due ...
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