1. Te lo ricordi che cosa ti avevo ordinato di fare?


    Data: 06/04/2019, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: DonnaCamaleonte

    ... uno dietro l�altro, ravvicinati, alternando forza e passione, delicatezza e potenza. �Come devi attendermi?�La sua voce &egrave tagliente, fende l�attesa come una lama pronta a colpire. �Con le gambe aperte, mio signore�. �Vedi di non dimenticarlo, la prossima volta. Non amo ripetere le cose�.Adesso posso tornare a respirare. Le sue mani accarezzano il mio corpo a suo piacimento. Gli piace sentire la mia pelle, quanto sa essere morbida, disponibile. Le sue dita afferrano i miei capezzoli e iniziano a stuzzicare i miei capezzoli. Forse sono io ad essere molto eccitata, visto il �trattamento� ricevuto, forse &egrave solo che amo essere toccata dal mio signore, ma il suo tocco mi provoca delle sensazioni fortissime. Sento la mia pelle trasformarsi sotto le sue mani ed &egrave una sensazione che arriva dritta al cervello. Sento torcere i miei capezzoli, li strizza e vorrei urlare di dolore e di godimento, ma resisto. Resisto sostenendo il suo sguardo che si fa intenso, provocatorio. Lo sto sfidando? Si. E lui lo ha capito.Mi chiede di inginocchiarmi a terra. Il pavimento &egrave duro e io faccio fatica a rimanere sulle ginocchia. E� un dolore che non mi piace, un dolore spigoloso, dico io. Afferra il collare e lo strattona. Credo di sapere dove voglia portarmi, ma mi sbagliavo. Arriviamo in camera da letto ed io rimango così. Inginocchiata e pronta a ricevere un nuovo ordine. Ma quello che accade mi sconvolge.Posa le mani sulle mie spalle. E lo so che capisce che la mia pelle ...
    ... sta vibrando, che i miei nervi sono tesi a mille: dall�eccitazione, dalla paura, dal desiderio. Si avvicina al mio orecchio e mi chiede di alzarmi, e mentre lo faccio, con una dolcezza che oggi mi sembrava abbandonata, mi fa stendere sul letto. Mi guarda, dalla testa ai piedi, sfiorando il mio profilo. E prendendo le mie gambe, le divarica. �E� così che ti voglio�. Quella voce mi entra dentro fin nel midollo, nelle vene. E� davanti a me e potrebbe fare ogni cosa: io gliela concederei. Appoggia le sue mani sulle mie cosce e si china su di me. Posso sentire il suo respiro sulla mia pelle, sulla mia intimità. E il tocco della sua lingua dentro di me mi porta in un�altra dimensione. E� fresca e mi colpisce con leggerezza e precisione. Avverto che sente il mio odore, il mio sapore. E per quanto io cerchi di trattenermi, non posso fare altro che lasciarmi andare. Sentirlo dentro di me in quel modo, con una delicatezza e costanza che mai avrei pensato mi sconvolge i sensi. Le sue mani divaricano le mie labbra: vuole vedermi, vuole assaggiarmi, vuole possedermi con tutto quello che ha. Il mio clitoride, rosso e gonfio, &egrave pronto a sprigionare un piacere violento, ma non vuole che siano le sue mani a farlo. E� la punta della sua lingua, che mi sfiora e mi possiede a farmi urlare. E un umore caldo e copioso esce da me. Non posso più resistere, non posso più frenarmi. E grido. E tremo. E vibro. E sembra non finire mai.Il mio signore mi guarda, con lo sguardo soddisfatto: �vedi che ...