1. L’Ineffabile Master Frank VS il duo pervy-sanitario


    Data: 08/04/2019, Categorie: Comici Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    È stata una serata di quelle campali, oggi. Cenato presto io e la mia slave si era deciso per una sessione fiume (chiamata così da me perché l'intenzione di farla bagnare come un lago, chiamata così dalla mia slave perché secondo lei parte veloce come un torrente ma poi dice che diventa lenta come il procedere del Rio delle Amazzoni). Per invogliarla a concedersi ho fatto leva sulla sua golosità, e le ho preparato una cena degna di una regina: cocktail di gamberi allo zenzero, Insalata con gamberetti e avocado in coppetta, Gamberi al cognac, Gamberi rossi e passion fruit ed infine uno zabaglione al moscato passito con lingue di gatto. Non so se la mia slave adora i gamberi, ma dicono siano afrodisiaci ...e insomma ho pensato che visto che dicono che sono pure afrodisiaci....vi ho detto che sono afrodisiaci? La mia slave però ha anche una lieve intolleranza ai crostacei, che dopo questa overdose ci ha condotto a sessione iniziata con lei che emetteva guaiti lancinanti, che io ho inizialmente attribuito alla mia ritrovata capacità di Dom di verberare (usare qualcosa per percuotere), ma che in un secondo tempo dopo attente osservazioni e un : “Brutto stronzo mi sto cagando addosso con dolori tipo parto e tu ti credi di essere diventato così bravo all'improvviso!?”. Insomma lei vestita solo delle sue calze a rete ed un impermeabile, con le temperature calate a scure di 10 gradi dalla media stagionale, siamo corsi al P.S. del locale Ospedale. Tralascio lo sfortunato incidente ...
    ... dell'autopattuglia che ci ha fermato chiedendomi senza mezzi termini “se stavo portando mia moglie a partorire”, al quale la mia slave ha risposto slacciandosi il trench è mostrando ai tutori dell'ordine in che stato di bisogno si trovava per non essersi neppure vestita, la reazione subitanea è stato uno schiocco di tacchi e un saluto militare, agevolandoci con una scorta a sirene spiegate sino alla struttura sanitaria. La Slave viene premurosamente accolta da una dottoressa e un infermiera che la portano oltre una porta e qui inizia la mia attesa. La porta che separa la sala d'aspetto dalla zona per i degenti è costituita da due ante mobili pesanti con due grossi oblò, ed è proprio da siffatti opercoli che ogni tanto vedo occhieggiare con uno sguardo di curiosità l'infermiera e la dottoressa...e siccome vista l'ora tarda e stranamente per un P.S. ci sono solo io...mi sento un tantinello osservato. Poco dopo arriva, l'infermiera e mi porta un modulo da riempire con le mie generalità, perché ho “accompagnato la Signorina” . Chiedo preoccupato se è successo qualcosa di grave, ma lei nega frettolosamente con enfasi, mi sfiora pure la mano con uno sguardo da cerbiatta mentre riprende il modulo stringendoselo al petto procace. Riporto a casa la mia slave dopo che si è accomiata dalle due samaritane sanitarie con tipica complicità femminile, io rifletto orgoglioso sulla fierezza con cui potrà aver affrontato i loro giudizi arrivando in quella mise decisamente anticonvenzionale ...
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