1. La casa di una volta.


    Data: 09/04/2019, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: scaaty

    - allora, saliamo? O andiamo a mangiare una cosa, ci sediamo, beviamo un bicchiere di vino, e torniamo a casa? -dice lui, guardandola, dopo aver parcheggiato la macchina in garage, con la mano sulla chiave, ma il motore ancora acceso.- andiamo -risponde lei, con aria sicura, e senza dire altro apre lo sportello e scende dalla macchina.Lui spegne, sospira, e la segue.Lei ricorda la strada, si infila nella porta, chiama l�ascensore.Entrano nell�ascensore senza dire nulla, senza quasi guardarsi.Entrano nella casa.- eccoci qua � dice lui, posando le chiavi e accendendo le luci � &egrave come te la ricordavi? -- più� grande. E luminosa � risponde lei, avanzando e guardandosi intorno.- quanto tempo &egrave passato dall�ultima volta che siamo stati qui� almeno dieci anni, forse anche dodici �- sì, credo dodici � risponde lei, fermandosi poi nel centro del soggiorno, girandosi verso di lui, e guardandolo.- allora? Cosa succede, adesso? � gli chiedeLui la guarda, poi si avvicina, le si mette davanti.Le appoggia le mani sui fianchi, che sente stretti e lisci, sotto il cotone della camicia.- adesso� adesso in realtà ho voglia di baciarti, e poi di fare l�amore con te � le dice lui, guardandola � lasciando perdere tutto il resto� e tu? -- e io� io faccio quello che vuoi tu� -Lui si ferma un attimo, si allontana di mezzo passo, la guarda e gli sembra di vedere una piccola scintilla, di curiosità, imbarazzo e malizia, in quegli occhi scuri in cui si perde ogni volta che li guarda.- ...
    ... bhe, cosa voglio io lo sai -Lei non risponde.- allora, facciamo quello che voglio io? -- decidi tu � dice lei � decidi tu � ripeteLui si allontana, prende una sedia dal tavolo, si siede, la guarda, ferma nel mezzo del soggiorno.La osserva, in piedi.I lunghi capelli neri, l�ovale deciso del volto, gli occhi con il nero del trucco a evidenziarne la profondità e la luce, la bocca, sottile e increspata in un piccolo dubbio inespresso.Le spalle larghe, i fianchi stretti, la camicia sbottonata quel tanto che basta per vedere che non ha reggiseno (non lo portava quasi mai, ricorda lui), i seni piccoli che increspano il tessuto.I jeans stinti, che non riescono a nascondere la forma perfetta del culo e le gambe, lunghe e slanciate.Le scarpe basse, morbide, nere.Lei sa che lui la sta guardando, sorride, mette le mani sui fianchi � e allora? � chiede di nuovo- e allora � risponde lui � vediamo se &egrave vero, che ogni tanto, un sogno può diventare realtà -Sorridendo, lui si alza, torna davanti a lei, le mette le mani sulle spalle, poi con la destra le accarezza la guancia sinistra, sostandole i capelli � hai davvero voglia di realizzare i miei sogni? � le sussurra, guardandola negli occhi- sono venuta qui apposta � risponde lei- cosa devo fare? � gli chiede, poi.Lui torna a sedersi.Ancora una volta, ha il timore che questo rovini tutto, che qualcosa non funzioni, che succeda� non sa nemmeno lui bene cosa, ma decide che l�unica cosa da fare &egrave andare avanti, senza fermarsi troppo a ...
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