Trilogia del pompino Capitolo primo
Data: 11/04/2019,
Categorie:
Etero
Autore: The nature boy
TRILOGIA DEL POMPINOAveva ragione mio cugino quando anni fa diceva: "Per me la cosa più bella che ci sia è il pompino". Lo diceva senza cognizione di causa dato che allora eravamo troppo piccoli anche solo per sognarcele certe cose...ma a distanza di anni posso affermare che nella sua ignoranza aveva proprio ragione...Ho ricevuto il primo pompino in età adulta, poco dopo i 18 anni e fin dal primo momento me ne sono innamorato. Ancora oggi, dieci anni dopo, non riesco a spiegare quel che realmente provo quando una donna me lo prende in bocca. E' una sensazione di onnipotenza e goduria non esprimibile a parole. Una volta provato, non ho più potuto farne a meno. Lo preferisco al rapporto completo, che comunque pratico, ma se ci fosse la possibilità di scegliere, opterei sempre per il sesso orale.CAPITOLO PRIMO POMPINO AL PARCO DI MONZAHo sempre pensato che la mi vicina di casa fosse la classica "figa di legno", di quelle che non la danno a nessuno e nemmeno te la fanno annusare.....Mi sbagliavo...L'ho abbordata un pomeriggio di primavera, sfruttando i nostri giardini confinanti e da quel momento ho sfruttato tutti i miei neuroni per riuscire ad avere un rapporto orale con lei. Alta, fisico snello, capelli castani che le stanno bene comunque li porti. Unico neo la giovane età. Non che sia prevenuto contro le teenager, ma solitamente preferisco rapportarmi con le ragazze un pò più grandi, con le quali ho più cose in comune.Mi sono serviti quasi due mesi per farla cedere a un ...
... invito di passare una Domenica assieme. Non so quali fossero i suoi intenti, ma i miei erano chiari, entrarle in bocca.Decisi di portarla al parco di Monza, noto parco brianzolo a ridosso dell'omonima città. Quando salì in macchina storsi il naso per via di un look che, come da previsione, consideravo troppo adolescenziale. Leggins neri a fasciare le sue lunghe gambe, magliettina scollata bianca, felpa rosa con zip e cappuccio e all-star che le arrivavano fino alle caviglie. Non proprio un abbigliamento da donna che son solito frequentare.Arrivati a destinazione decidiamo di affittare un Risciò, in modo che la pedalata obbligata rompa un po' il ghiaccio, ancora troppo spesso fra noi due. Dopo qualche prova di coordinazione e qualche battutine banale ma comunque utile per l'intento, prendiamo un ritmo che ci fa allontanare dalla zona più trafficata del parco. Trovo ogni scusa per osservare quelle cosce che fanno su e giù per spingere la carrozzina lungo l'asfalto. Il silenzio della natura al posto di creare imbarazzo ci fa aprire di più, come se il saperci soli e non giudicabili da nessuno ci riportasse alla nostra vera natura."Ci fermiamo un attimo?" chiede lei mimando un finto fiatone"Si, ne ho bisogno" rispondo io simulando una stanchezza che non provoSiamo ancora sull'asfalto, ma defilati rispetto al flusso di famiglie con bambini, cani e anziani. Anzi, guardandomi attorno, noto che siamo gli unici individui in quel tratto di parco.�Abbassa i pantaloni� la frase pronunciata in ...