1. Il mio lavoro


    Data: 12/04/2019, Categorie: Tradimenti Autore: bullboyking20

    ... Rilassati, Laura. – Le dissi. Era tesa come la corda di un violino. La vergogna l’aveva immobilizzata.
    
    - Non deve vergognarsi, signora. – Aggiunse Lorenza. – Sono cose che facciamo tutti i giorni.
    
    Le misi le mani alla base delle natiche in modo che i pollici facessero pressione per farle sporgere di più la fessura. Le guardai ano e sesso e dovetti convenire che non capitavano spesso visioni così belle e coinvolgenti. Presi il rettoscopio grosso e mi portai al suo buco del culo, mentre l’infermiera la teneva ferma con le mani sulle natiche attendendo mie disposizioni.
    
    Appoggiai la punta dell’attrezzo all’ano e attesi che si abituasse. Quando lo visi rilassare, spinsi dentro un poco l’attrezzo. Ano e retto erano già lubrificati e ammorbiditi dalla crema che le avevo messo prima, per cui le emorroidi non le avrebbero fatto male.
    
    - Pronta Lorenza?
    
    - Pronta, dottore.
    
    - Vai allora.
    
    Lorenza spinse la schiena di Laura con forza, in modo che ano e retto si trovassero predisposti ad accettare l’intruso. Io, appena vidi allargarsi il tutto, spinsi dentro con forza l’attrezzo, che scivolò presto fino in fondo.
    
    - Fatto, grazie Lorenza.
    
    - Posso andare?-
    
    - Sì sì, mi arrangio io.
    
    - Se vuole rimango…
    
    - No no, grazie.
    
    Squillò il telefono e Lorenza andò a rispondere.
    
    - Dottore, è per lei. E’ urgente.
    
    Venne da me e mi sostituì in modo che Laura non fosse lasciata sola. Risposi velocemente alla chiamata, guardando quella incredibile scena della mia ...
    ... amica sodomizzata e la mia infermiera che le faceva da guardiana. Poi tornai dalla paziente, mentre Lorenza se ne andava.
    
    - Scusa - dissi, - Ma se mi chiamano è perché si è verificata un’emergenza. Io il lunedì opero i pazienti che hanno bisogno di un intervento.
    
    Parlando le avevo accarezzato le natiche per farla rilassare, poi mi portai a guardare nel rettoscopio. Armeggiai un po’ con la pompetta, un po’ con il manico e con il divaricatore. Infine la sgonfiai e pian piano sfilai l’attrezzo. Dalla vulva colava un filo di umore vaginale. Meno male. La passai nuovamente prima con la salvietta umida e poi con quella asciutta.
    
    - Fatto. – Dissi, lasciandole la salvietta a coprire le pudenda. – Sdraiati in avanti che faccio un’ultima cosa.
    
    Obbedì, mentre tornai ad alzare il lettino. Giunto all’altezza voluta, le allargai le gambe e le tolsi la salvietta. Presi una piccola siringa con beccuccio anale, di quelli con più buchi laterali. Lo scoprii e mi portai all’ano Inserii la cannula nel retto e iniettai la cremina anti emorroidi. La sfilai e passai nuovamente con la salvietta.
    
    - Puoi rivestirti che dopo di dico il tutto. – Le sissi.
    
    Si alzò incerta, mostrandomi tutto il meglio di sé, poi andò dietro al separé a rivestirsi.
    
    Poi venne a sedersi dove le avevo fatto posto.
    
    - Come va? – Le chiesi.
    
    - Ma tu, fai questo tutti i giorni? – Mi domandò allibita.
    
    - Il lunedì opero. Il martedì e il giovedì faccio rettoscopie, il mercoledì e il venerdì colonscopie.
    
    - ...
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