1. Traversata notturna in traghetto


    Data: 17/04/2019, Categorie: Etero Autore: Lammi

    Negli anni novanta dovetti prendere un traghetto notturno da Genova a Napoli. In nave, dato che partiva tardissimo preceduta da un'altra che faceva la stessa rotta, c'erano pochi passeggeri. Appena imbarcato, mi presentai alla reception per le chiavi della cabina letto. Alla reception c'erano due addette. Una era bruna, formosa, con i capelli ricci e piuttosto scorbutica, non particolarmente bella. L'altra era una biondina minuta con l'aria un po' dimessa, ma molto arrapante nella sua divisa. Ritirando le chiavi stuzzicai un po' la brunona, che dopo un po' di intemperanze si sciolse in un sorriso che trovai un po' ammiccante. Ma pensavo di essere il solito immaginatore e così, dopo un grappino al bar, me ne andai in cabina. A causa del mare non riuscivo a prendere sonno e così uscii per vedere se il bar fosse ancora aperto. In giro non c'era nessuno e il bar era chiuso, così cercando un distributore automatico per l'acqua passai davanti alla reception. C'era la biondina mezza addormentata dietro al bancone. Chiesi del distributore ma lei mi disse che non c'era, così mi lamentai un po' scherzosamente del fatto che non potevo morire di sete in mezzo al mare. In quel momento dalla porta dell'ufficio dietro al bancone sentii una voce femminile che diceva "di al signore che se vuole gli riempiamo una bottiglia dal nostro distributore a rubinetto", la biondina confermò e la bruna si affacciò alla porta, invitandomi a fare il giro ed entrare dalla porta laterale. Io entrai, la ...
    ... stanza era mezza buia e c'erano un paio di lettini. Lei indossava la gonna e la camicia, un po' sgualcita e sbottonata, della divisa ed era scalza con i suoi collant color panna. Con aria tra l'assonnato e l'annoiato prese una bottiglietta, l'accostò al rubinetto e iniziò a riempirla. Mi chiese come mai non riuscissi a dormire, ma iniziava a guardarmi come se le avessi fatto venire un'idea per rompere la monotonia della notte in servizio. Al momento di porgermi la bottiglia, mi chiese se poteva berne un po' e ancora prima che io rispondessi le appoggio le sue labbrone sulla bottiglia e guardandomi bevette. Mi feci coraggio e abbassata la bottiglia, le passai due dita sulle labbra per asciugarle, ma iniziai a massaggiargliele e strofinargliele delicatamente. A quel punto lei chiamò la sua collega e quando entrò le disse di chiudere la porta, che "il passeggero ha bisogno di assistenza". Quando la biondina entrò, la bruna mi prese la mano e la infilò nella camicia, mettendomela tra il reggiseno e la tetta, facendo risolisini un po' nervosi e cercando con lo sguardo la biondina. La bruna si slacciò la camicia e la gonna, che scivolarono sul pavimento lasciandola solo con i collant e il reggiseno, mentre ormai avevo tutte e due le mani sulle sue tette e avevo iniziato a baciarle e leccarle le labbra e il collo. Lei mi mise le mani sulla testa e mi abbassò fino alle tette e poi ancora più giù. Leccandole la pancia scivolai in ginocchio fino al suo pube. Sotto ai collant non portava ...
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