1. STORIA DI COPPIA


    Data: 21/04/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Cuckold Autore: RIDO, Fonte: RaccontiMilu

    ... del lo locale. Il barman intanto mi aveva restituito due cocktail, su uno c�era una bandierina con una scritta: �him� e sull�altra c�era scritto �her�. La cosa mi sembrò unacuriosità simpatica e un�attenzione alla personalizzazione dei servizi davvero carina. Quindi mi avviai al tavolo e offrii il drink alla mia lei che appariva alquanto nervosa. �bevi e rilassati, questa &egrave la serata delle grandi trasgressioni � � le dissi sorridendo e facendole allo stesso tempo un�occhiolino complice mentre la invitavo a un brindisi tenendo il mio drink sollevato verso di lei. Dopo un momento di perplessità in cui guardò insistentemente la sua borsa sulla sedia vuota e il drink sul tavolo vicino a lei, incerta se prendere la borsa e uscire da quel postaccio o accettare il mio invito a lasciarsi andare, decise � prese tra le sue mani il drink e lo accostò al mio. Superato quello step sorseggiando i nostri drink cominciammo a parlare tra di noi. Il mio drink era dal retrogusto bollente che faceva nascere subito il desiderio di fare � ancora un altro sorso. Il primo drink andò via quasi di un fiato anche perché Carla aveva trovato in quel bicchiere posato sulle labbra un alibi perfetto. Sembrava voler dire �siamo qui per bere qualche cosa e null�altro �. Che c�&egrave di male?�. Così io mi alzai per prendere un altro drink e poi un altro ancora. La temperatura era cresciuta notevolmente e Carla sembrava essersi sciolta, aveva sotterrato l�ascia di guerra. Allora provai a forzare ...
    ... dicendo �non so tu ma io avrei bisogno di andare andare in bagno �� le dissi. �anche io vorrei andare � ma da sola non vado � temo brutte sorprese� andiamo insieme, ti va?�La notte era ancora giovane e tutto sommato era iniziata proprio bene.Mi alzai e avvertii subito un lieve sbandamento, effetto evidente di troppo alcool ingurgitato in poco tempo. Io ero comunque abituato più di mia moglie che si alzò con maggiore fatica e osservandola mi resi conto che aveva la fronte imperlata di sudore. Afferrò la sua borsa reggendosi con le gambe appuntate al tavolo, era in evidente difficoltà. Lei non era abituata a bere e si era lasciata tradire dalla facilità con cui quei cocktail micidiali andavano giù. Cercai di aiutarla sorreggendola per un braccio. Ci avviammo verso il fondo della sala alla ricerca del sospirato WC. Mia moglie non parlava lasciava che la conducessi afferrata per mano. La porta era sul fondo del locale era all�americana ma nessuna scritta diceva che quello fosse l�accesso al bagno del locale. E infatti non lo era. La luce già minima nella sala era davvero debolissima. Volgevo lo sguardo a cercare qualche indicazione che non trovavo. Eravamo in un corridoio lunghissimo con porte che si aprivano a una distanza davvero ravvicinata tra loro. Dietro di noi altri dalla sala del pub si erano avventurati nel budello misterioso. Rimanevano però ad una certa distanza e sembrava che seguissero i nostri spostamenti. Ma forse era solo una mia impressione mi dissi tra me e me. La ...
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