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L'isola del peccato
Data: 25/04/2019, Categorie: Etero Autore: Kyknox
Racconto lungo gustatevelo lentamente!!!! L’isola del peccato Confessioni di una suora Antefatto “I peccatori sono come le foglie nel vento d’ autunno” queste sono le parole che mi disse il vescovo quando mi inviò in missione ad Ibiza, insieme a Padre Paul avrei dovuto riportare le pecorelle smarrite sulla retta via quella del signore; purtroppo fui io ad avvicinarmi in modo pericoloso alla via del peccato senza farne ritorno. Mi chiamo suor Angelina sono nata in brasile 25 anni fa in una disgraziata favelas di Londrina nello stato del Parà non ho mai conosciuto mia madre in quanto mi abbandonò appena nata al convento delle suore della Redension. Crescendo in quel ambiente fin da piccina nei fui influenzata a tal punto che fu semplice per me prima diventare novizia e poi suora all’età di 22 anni. Diciamo che ero la più giovane nel convento è fino a poco tempo fa ero convinta della ma scelta e della mia devozione a nostro signore, la mia fede era forte e temprata più di tante consorelle che avevano preso i voti prima di me. Proprio per questo motivo il Vescovo di Valencia città dove mi trovavo prima di essere inviata ad Ibiza pensò che ero la persona più adatta per coadiuvare Padre Paul nella sua missione di redenzione delle anime. Come ben sapete Ibiza e conosciuta per esser l’isola del peccato moltitudini di giovani vi si recano d’estate per dare sfogo alle loro pulsioni più profonde trasformando l’isola il luogo di peccato e perdizione; per questo il vescovo la cui ...
... diocesi comprendeva Ibiza era interessato a recuperare queste anime riportandole alla luce della fede. Cap.2 Arrivai ad Ibiza a metà febbraio l’isola era immersa in un torpore ben lontano dai ritmi adrenalinici che la caratterizzavano d’estate. Conobbi subito Padre Paul era un uomo sulla quarantina colto e affascinante rimasi subito colpita dal suo carisma e pensai che era l’uomo giusto per portare avanti la missione che ci era stata affidata dal vescovo. Lui era sul posto da un paio di anni e mi disse subito di non farmi ingannare dall’apparente calma che presto sarebbe arrivata l’estate e lui aveva assistito a scene di pura perdizione umana dove aveva potuto toccare con mano come l’uomo possa cadere in basso quando cede ai suoi istinti primordiali. L’estate non tardò ad arrivare e dalla mia stanzetta al piano di sopra della piccola chiesa situata al centro di Ibiza, potevo osservare come le parole di padre Paul fossero profetiche di notte l’isola si popolava di giovani ragazzi di indubbia “immoralità”, la prostituzione, l’alcol, la draga di ogni genere la facevano da padrone. Naturalmente rimasi turbata da tutto ciò condannavo questi comportamenti e mi chiedevo come avremmo potuto armati solo di un vangelo e una croce convertire questi ragazzi che sembravano non avere altra prerogativa che sballarsi. In queste righe voglio essere onesta caro diario, devo ammettere che ero entrata in crisi con me stessa io che avevo vissuto sempre dentro ad un monastero avevo solo sentito parlare ...