1. Piccola estate..


    Data: 15/10/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Quellochenonsai, Fonte: Annunci69

    A lui è sempre piaciuto tormentarmi la bocca con il suo uccello.
    
    Diceva che era il suo posto. Io con la mia lingua gli solleticavo l'anima e la sua gioia me la scaricava in gola, assieme ai gemiti e allo stupore.
    
    La sua prima volta in assoluto è stata nella mia bocca. Mi diceva .."tienimi un poco qui"..e quello diventò il suo mondo. Teneva la mia testa fra le mani con passione e dolcezza, scandendo con le parole i passi della sua eccitazione. Eravamo chiusi in un bagno, strusciando sulle mattonelle azzurre, rotolando fra i sospiri.
    
    Ha sempre decentrato il punto del piacere sul mio corpo.
    
    Non era il mio sesso, la mia figa, era la mia bocca.
    
    Con la figa ci faceva i preliminari. Mi leccava fino a quando la sua saliva si mescolava con i miei umori; intrufolava la lingua dentro, come un piccolo fallo, per esplorare quello che avrebbe potuto essere.
    
    Mi apriva la carne con le dita curiose, guardava il mio sesso come per imprimerselo nel ricordo.
    
    Tappava dappertutto, con le mani e con qualunque cosa a disposizione; mi dava gli assaggi della sua virilità a colpi violenti oppure lentissimi, fino a farmi gridare, prodigo di parole, di richieste, di lodi.
    
    Ma la sua gioia era la mia bocca. La lingua che fremeva sulla sua cappella tesa e lucida, che succhiava con delizia, la bocca che si faceva "scopare" dal suo uccello, le labbra imbevute del suo sapore.
    
    Lui mi baciava con gratitudine, con rispetto per aver accettato tutto di lui...baciava quel rivolo caldo che ...
    ... colava dalla mia bocca sul seno, sui capezzoli turgidi e mi impastava, mi spalmava come per avvolgermi della sua anima.
    
    I suoi diciott'anni me li sono vissuti in punta di lingua.
    
    Quando gli esploravo la bocca, lui si intrecciava a me, senza fretta, mi assaggiava la lingua con la sua, come fosse un piccolo dolce da gustare.
    
    I miei trent'anni non erano troppi per lui.
    
    L'estate in cui mi chiese di insegnargli a fare l'amore fu indimenticabile. Mai più nessun uomo mi avrebbe mai fatto godere in quel modo così tenero e appassionato, serio e senza bugie.
    
    Non ho mai mentito allora, non ho mai finto un orgasmo, li ho avuti e basta..totali, mi prendevano la mente e il corpo. Lui adorava la mia bocca e dava gioia a tutto il mio corpo, in un equilibrio di dedizione e novità.
    
    Subito ha saputo che poteva esprimersi con ogni fantasia; non me lo ha mai chiesto, lo ha fatto e il suo istinto da neofita ha maneggiato, sabotato, sperimentato. Il mio corpo reagiva e lui assisteva attento, compiaciuto, pronto ad andare oltre; spostava la pedina sopra un nuovo gioco.
    
    Non ho mai dovuto chiedere nulla di più di quello che desiderassi in quel momento. Capiva il mio corpo come fosse il suo, ogni mio sospiro aveva una risposta: erano le sue mani alla ricerca dei miei gemiti, ora la sua lingua larga che tentava di espandersi sulle mie forme, ora il suo uccello che violava ogni limite mai pattuito.
    
    I suoi occhi azzurri ardevano spalancati, liquidi, per imparare ogni centimetro di ...
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