1. Sentieri di perdizione - giulia, la femmina - capitolo 2


    Data: 16/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Archi_mede26, Fonte: Annunci69

    ... quella bocca carnosa, la stava leccando con passione spostandosi dal clitoride all’interno della vagina.
    
    Mentre leccava sentì insinuarsi prima un dito, poi due, poi tre.
    
    Venne lasciando andare un suono gutturale, breve, intenso. Poi iniziò a tremare.
    
    Sentì le gambe schiacciarsi sulle spalle, oscenamente aperte.
    
    Sentì entrare il suo cazzo dentro di lei come se fosse burro. Aveva usato il preservativo per fortuna.
    
    Iniziò a sentirsi sbattuta, posseduta. Si era puntellato al letto con le ginocchia, le teneva aperte le cosce con le sue gambe mentre con le braccia le teneva bloccati i polsi.
    
    Le aveva avvicinato le labbra alle sue, le sfiorava ma non le permetteva di baciarlo.
    
    Venne ancora.
    
    Stordita dal secondo orgasmo, lui le sussurrò all’orecchio di girarsi.
    
    La modellò a piacimento incurvandole la schiena verso il letto lasciandola con il sedere verso l’alto. Non aveva un sedere perfetto, leggermente piatto con un poco di cellulite, ma solitamente piaceva lo stesso.
    
    Si sentì prendere per i capelli e lei odiava questa cosa, ma non disse nulla.
    
    Anche perché lui ...
    ... manteneva la sua delicatezza.
    
    Questa frizione sui capelli le teneva alzata la testa mentre lui si era insinuato col suo cazzo all’interno della sua figa ormai aperta e bagnata.
    
    Con l’altra mano la stava masturbando.
    
    Vennero insieme urlando. I colpi forti che fino a quel momento le avevano fatto sentire il vigore del suo professore, si affievolirono.
    
    Lui prese il suo collo, lo girò leggermente e sentì le sue labbra baciarla, la lingua insinuarsi nella sua bocca per pochi istanti.
    
    Con gentilezza le disse che era stato bello, la ringraziò e prima che si fosse tolta la benda, come da patti, si rivestì e se ne andò.
    
    Giulia rimase sola, ancora eccitata ed appagata.
    
    Non era pentita. Tornò al lavoro e poi a casa.
    
    La solita felice routine che comunque la faceva sentire realizzata come donna e mamma.
    
    Aspettò invano un nuovo messaggio ma non arrivò né quella sera né i giorni successivi.
    
    Stava impazzendo, non ne aveva parlato con nessuno anche se non era abituata a tenersi i segreti. Decise di resistere e non confidare nulla alle amiche, ma cedette e scrisse al suo professore.
    
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