1. Il rito


    Data: 30/04/2019, Categorie: Etero Autore: crowley71

    Notte estiva, siamo nella notte del solstizio d’estate, notte del 21 giugno per intenderci. E’ la notte di san Giovanni. E', quella di San Giovanni, la notte più magica dell'anno: malìe, incantesimi, riti e credenze si fondono e danzano alla luce delle stelle.
    
    Un gruppetto di persone, nonostante il caldo avvolte in lunghi pastrani neri, incappucciati e con in mano lunghi ceri, si incammina lungo una strada di campagna, dove, dopo un incrocio di quattro strade, si trova un vecchio cimitero abbandonato.
    
    Il cancello arrugginito e in parte scardinato, era avvolto da edere e piante rampicanti.
    
    Una persona del gruppo, Amos, si avvicina al vecchio cancello nero: lo apre con una chiave, anche questa arrugginita che fa scattare una serratura. Il gruppo con le candele si avvicina ad una tomba sommersa da erbacce.
    
    Amos si piazza davanti alla tomba: alza le braccia e invoca:
    
    «Ph'nglui mglw'nafh Asmodeus R'lyeh wgah'nagl fhtagn»
    
    Il terreno a fianco si scuote leggermente: «Ph'nglui mglw'nafh Asmodeus R'lyeh wgah'nagl fhtagn», ripete Amos, incaricato di comandare lo strano rito.
    
    Canti in antica lingua celtica accompagnano l’ingresso di una giovane donna, Oniria, accompagnata da due persone incappucciate in nero e fatta inginocchiare nell’erba: nuda.
    
    Due ceri ai lati del sepolcro illuminavano la scena: la ragazza inginocchiata, il gruppo di persone alle spalle sistemate a semicerchio..
    
    «Ph'nglui mglw'nafh Asmodeus R'lyeh wgah'nagl fhtagn»
    
    Ossessivamente ...
    ... ripetuto a bassa voce dal coro…
    
    Una lugubre ed inquietante scena.
    
    Uno scricchiolio, le foglie di edera e la vegetazione si scuote…
    
    Un essere non umano, qualcosa di strano, si muove e si avvicina.
    
    Una specie di demone, evocato dalle strane formule antiche era stato attirato in quel luogo.
    
    Uno sguardo inquietante, una testa da caprone, corpo semi umano…
    
    La ragazza, Oniria, guardava fissa quell’essere e questo ricambiava lo sguardo fisso mentre il coro di voci continuava a ripetere quella formula in modo ossessivo: il rituale di evocazione aveva risvegliato una creatura. Ma la ragazza… perché era in quel posto… e nuda? Un rito doveva compiersi in quella magica notte d’estate. Per diventare a tutti gli effetti una strega, la ragazza doveva offrirsi a quell’essere… Asmodeo.
    
    La ragazza, prima in ginocchio, si alza e cammina, come in trance ipnotica verso quella creatura: si inginocchia poi davanti all’essere.
    
    Prende tra le mani il membro del demone… lo tocca: è eretto…
    
    Lo tocca ancora, masturbandolo prima e poi leccandolo…
    
    Un mugolio sordo, simile ad un rantolo scuote l’aria… è il demone a cui la ragazza sta offrendo un dolce trattamento.
    
    Le braccia dell’essere sollevano la ragazza e la portano a sedere sull’enorme membro… la ragazza si divincola, mugola e intanto scivola sull’enorme pene di quella creatura…
    
    Il gruppo di persone incappucciate assiste continuando a ripetere quella strana formula…
    
    Il demone arriva al culmine del piacere… solleva la ...
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