La mia lei e la mia perversione a casa dei suoi…. (ep. iii)
Data: 02/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Curiosissimoboy
... al pisello ed esce tutto nudo dalla camera.
Sono eccitatissimo e non so perché; mio suocero mi ha ricoperto di sborra ma invece di sentirmi pieno di ribrezzo sono su di giri: comincio a leccare e gustare ad occhi chiusi quella calda crema, raccogliendone quanta più possibile anche dalla schiena, non lasciando perdere alcuna una goccia dalle dita. Mi alzo per andare in bagno a specchiarmi per cercare gli ultimi rimasugli tra i capelli e con quelli lubrificare il buchino che già pulsava dal piacere. Lo inumidisco accarezzandolo ed infilo tutto il dito medio, l’eccitazione cresce e senza fatica inserisco anche il secondo e poi il terzo. Piegato sul lavandino, il freddo della ceramica a contatto con la pelle e coi capezzolini già turgidi dà una ulteriore sensazione di piacere. Comincio a segarmi fino a quando con tre dita in culo, e il piede appoggiato sul bidè, esplodo sul mobiletto. Lecco famelicamente tutta la sborra immaginando sia la sua. Mi riguardo allo specchio compiaciuto di cotanta maialaggine.
Dopo la doccia, in cui cerco di lavarmi anche internamente, mi dirigo nudo in cucina: c’è lui ad aspettarmi, con gli ultimi bocconi di una brioche e la tazzina del caffè già vuota; mi guarda e severamente mi dice: «non pensare che sia sazio!». Con voce dimessa gli rispondo: «non lo penso e non lo voglio!». Si alza e con quel fisico possente si dirige verso di me. Mi stringe i capelli tra le mani e mi spinge indietro contro il frigorifero cominciando a baciarmi, facendomi ...
... sentire tutta la sua forza e col suo pelo ispido che preme sul mio petto liscio sembra stia accarezzando la mia pelle. Voglio tutto quel maschio dentro di me: la sua lingua carnosa e lunga mi ravana la gola con maestria mentre mi abbandono totalmente al suo fare: voglio che mi faccia suo, è una estasi di piacere erotico.
Si distacca un attimo, intinge il pisello nel barattolo della marmellata, mi prende di peso, lo abbraccio e stringo le mie gambe attorno alla sua vita, mi appoggia la schiena al muro ed in questa posizione super virile comincia a farmi scivolare sul suo palo; continuiamo a baciarci vigorosamente e lo stringo ancora più forte mentre mi penetra sentendomi come squarciare: il dolore era niente rispetto al desiderio di essere suo. Urlo dal piacere dicendogli che lo volevo tutto dentro. La posizione non lo permette quindi senza uscire da me si dirige verso il tavolo e mi adagia con la schiena, comincia a leccarmi il petto e passare le sue mani su tutto il corpo, quasi a volermi togliere la pelle. Afferra con la mano destra il miele e me lo spalma addosso rileccando tutto voracemente… era un dejà vu…(Ep.I).
All’ improvviso si distacca, passa dall’altra parte del tavolo, mi fa spostare verso di lui fin quando la testa è tutta indietro oltre il bordo e mi infila il suo cazzone in bocca: in un attimo arriva in gola e me lo gusto tutto respirando col naso come suo figlio mi aveva insegnato e odorando le sue palle adagiate sul mio viso. Proprio quando ho un conato ...