La schiava bussa alla mia porta (pt i)
Data: 02/05/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Terra
Era un lunedì di marzo, stavo sistemando la mia libreria dopo aver raccolto fonti per affrontare un importante caso di lavoro, le note di Tchaikovsky accompagnavano il mio riordine e tra queste mi parve di sentire il campanello suonare. Poso il libro di WIlliam Withman che avevo ancora in mano nel secondo scaffale, mi alzo e mi dirigo verso la porta d'ingresso..
Dallo spioncino scorgo un signore dall'aria distinta ma dall'aspetto sinistro, è un uomo alto e magro, come un airone. L'aspetto appare ancor più misterioso a causa del suo sguardo scurlo. Decido quindi di non accoglierlo all'ingresso ma di passare dal retro.
Avvicinatomi quanto basta per richiamare la sua attenzione esordisco con un saluto poco confidenziale e lo invito a presentarsi.
L'uomo ha una voce bassa e ferma, si presenta come Ferro.
Nonostante l'aspetto pacato sembra molto emozionato nel vedermi:
"Passavo di qui ed ho pensato di porgerle i miei saluti, probabilmente non si ricorderà di me ma io non la dimenticherò mai, lei tre anni fa mi ha salvato la vita, fu l'unico a riconoscere in me la sindrome del compasso aorto-mesenterico"
"Ah bene..effettivamente non la ricordo ma sono felice di averle dato una mano, posso fare altro per lei?"
"Oh no assolutamente, a dire il vero non sono passato di qui solo per un saluto, vorrei se me lo concede, saldare il mio debito con lei"
"Non avrebbe dovuto prendersi questo disturbo, sono un medico non ho fatto altro che il mio lavoro, la ringrazio ma ...
... lasci perdere."
Ero li per congedarlo quando la sua voce è diventata sicura e ferma
"Dottore la prego, non si neghi alla mia gentilezza mi conceda almeno porgerle il mio ringraziamento, lasci da parte per un attimo le formalità e mi attenda"
Ferro imbocca il vialetto e si dirige verso la sua auto, un mezzo vecchio almeno di vent'anni e mantenuto in ottime condizioni, carrozzeria e verniciature impeccabili come l'aspetto del mio interlocutore.
Questi muove verso il lato opposto dell'auto, vedo che apre lo sportello posteriore e torna con un'altra persona, una ragazza sui 20 anni non molto alta e vicino a lui sembra davvero davvero piccola.
Non proferisco parola, non ho idea di cosa egli abbia in mente e l'aspetto della ragazza non è a primo impatto rassicurante.
Per quanto sia giovane e di gradevoli lineamenti ha numerose piaghe sparse sul volto e sul corpo, un fiore calpestato dalla cattiveria di qualche barbaro.
"Lei è Ametista, è orfana, non ha nessun parente."
-Lo lascio continuare.
"Fino a qualche giorno fa serviva a casa di un mio cliente il quale adesso..diciamo che ha deciso di porre fine ai propri problemi nella maniera più tragica."
Questa situazione sta iniziando ad innervosirmi, osservo Ametista, la sua postura così come i suoi occhi sono remissivi, tiene le mani l'una nell'altra ha dei folti capelli ricci neri come la notte, degli occhi verdi con un bellissimo taglio a mandorla e la pelle, li dove non è stata offesa, appare candida. ...