Treno verona-firenze 2
Data: 06/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: BLANCO09
la sera stessa, dopo cena, ci siamo risentiti al cellulare. ci raccontiamo di noi, del nostro doppio binario. Riccardo aveva coltivato per anni la sua curiosità, reprimendola come spesso accade. Poi verso i 35 anni aveva rotto il ghiaccio e da li aveva imboccato la classica strada senza ritorno. Io gli racconto di me ma il percorso è analogo al suo. Lo immagino nella sua stanza di albergo, mi dice che è ancora in completo, appena rientrato. Io sono uscito dalla doccia, sono steso sul letto con l asciugamano che mi cinge la vita.
descriviamo l uno all altro l elettricità colta in quell incrocio di sguardi, in quei piedi che si avvicinavano sotto il tavolo. Il tutto era stato amplificato dal non doversi farsi beccare, dalla location insolita, dal tempo che ci rincorreva. Ma eravamo entrambi d accordo che una certa magia c era stata e che un flusso tra noi ci aveva travolto e in parte sconvolto. Desiderosi di vederci quanto prima ci accordiamo per la settimana successiva. Lui sarebbe passato da Verona.
Nei giorni seguenti la tensione saliva, l interesse e la curiosità erano alle stelle.
Il fatidico giorno ci diamo appuntamento in centro vicino all Arena. Vederlo arrivare col suo passo deciso, il vestito blu, la cravatta perfetta, un sorriso da lasciare senza fiato.
Non ce la facciamo più, evitiamo i convenevoli, i caffè, i 4 passi.
Andiamo subito a casa mia. L ascensore sembra andare al rallentatore..o forse eravamo noi talmente ingriffati che volevamo arrivare ...
... subito oltre la porta.
Entriamo, lo spingo addosso alla vetrata del balcone, lo bacio e fu un bacio meraviglioso e lunghissimo.
gli prendo la nuca, lui prende la mia, è un po più alto di me.
Sento le sue mani insinuarsi sotto la mia giacca, mi tocca i fianchi, io cerco il suo corpo.. gli prendo le natiche lo spingo a me. Sono muscolose, decise. Sento il suo sesso in piena erezione, ne immagino la consistenza, mi chiedo se sarà dritto, o forse no.
Lui sente il mio cazzo che sta far scoppiare la mia patta, lo tocca, simula una masturbazione. Non smettiamo di baciarci. I movimenti del bacino sono rapidi, continui, ci togliamo le giacche l un altro, le cravatte volano, a fatica ci togliamo i mocassini, gli sbottono la camicia, lu toglie la mia con prepotenza. Ci guardiamo, un mezzo sorriso, ci tocchiamo i capezzoli, ha una leggera peluria castana. Cerca di ribaciarmi, mi scanso, lo provoco, mi sposta un po quasi a volermi squadrare, le nostre erezioni sono visibilissime e non lasciano spazio a difficili interpretazioni. Gli alzo il braccio, gli lecco l ascella, lui impazzisce, quasi grugnisce. Non ce la fa più, finchè la mia lingua si è impossessata della sua ascella lui mi slaccia la cinta, mi tira giù i pantaloni, entra negli slip bianchi, lo estrae. Mi stacca, si inginocchia, lo bacia sulla cappella infuocata, se lo mette in boacca, mi spinge addosso al tavolo, mi appoggio, mi fa un pompino da urlo, lungo impietoso, lavora la cappella e con le mani gioca con i miei ...