1. Victoria


    Data: 07/05/2019, Categorie: Incesti Autore: liana, Fonte: RaccontiMilu

    Victoria ; (100 � 60 � 90) - La bomba erotica&egrave estate. Sono in Croazia. Mio marito ha preso in fitto un villetta al mare con spiaggia riservata. Oggi sono in spiaggia stesa ad arrostirmi sotto il sole cocente. Tenuto conto che la spiaggia e riservata mi sono sentita obbligata a non indossare niente. Praticamente sono nuda. Me lo posso permettere perché fisicamente sono una scultura marmorea. Sono una professoressa liceale. Insegno matematica. Alta 175 cm, peso 57 kg, circonferenza seno 100 cm con due capezzoli grossi e rossi come lamponi, giro vita 60 cm, fianchi 90 cm; ho capelli biondi ed ondulati che mi scendono a cascata sulle spalle. Occhi verdi da gatta. Bocca ben disegnata con labbra un pò sporgenti e carnose. Viso ovale con zigomi alti. Per farla breve non ho niente da invidiare alle più belle dive del mondo dello spettacolo. Un giorno sentii uno dei miei allievi parlare ad alcuni suoi colleghi. Quello che disse mi colpì e mi rese felice.�Ragazzi, &egrave inutile fare finta di niente ma Victoria, (&egrave il mio nome) &egrave una bomba erotica. Mi piacerebbe molto essere suo marito per almeno una notte.�Già, mio marito. Un uomo che con il passare degli anni diventa sempre più refrattario. I nostri incontri si sono ridotti ad una volta al mese e non sono per niente piacevoli. Pensa solo a se stesso. Una botta e via. Io non sono una donna per una sveltina. Oh dio, se le sveltine fossero almeno tre al giorno che ben vengano ma una al mese e da restarci secche. ...
    ... Spesso ho fantasticato di trovarmi un amante ma il pensiero di avere un figlio mi ha sempre bloccata. Un blocco che non mi ha impedito di fantasticare e di trovare piacere con mezzi e strumenti artificiali. Ho una bella collezione di giocattoli che uso, in assenza del pistone di mio marito, per sollazzarmi. Di una cosa non mi rendo conto e quando lo capisco non ho la forza di ribellarmi. Tra i miei spasimanti c�&egrave ne uno che mai avrei creduto lo fosse. Si tratta di mio figlio. Lui frequenta la stessa scuola dove insegno e pochi ovvero solamente una mia collega &egrave a conoscenza del fatto che &egrave mio figlio. Lui sa, perché li sente parlare, dei desideri dei suoi colleghi di scuola. Quando capisce a cosa alludono comincia a guardarmi con occhi diversi da quelli filiali. I suoi sguardi assumono sempre di più sguardi di un uomo arrapato. Nei suoi occhi vi leggo la bramosia. Nei primi tempi non gli do importanza poi incomincia a rotearmi intorno come un cucciolo bisognoso della sua mamma. Resta sempre in casa ed abbandona tutti i suoi amici. A volte lo sorprendo a spiarmi mentre mi vesto per uscire o quando vado in bagno. Per sicurezza le porte in casa non sono mai completamente chiuse; sono semichiuse e lui &egrave sempre lì a guardarmi. In un primo momento la cosa mi infastidisce. Non mi va che mio figlio mi spii. Non dico niente e non lo rimprovero per non mortificarlo. Non saprei, essendo sua madre, come giustificare il mio diniego a farmi guardare. Col passare del ...
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