Paoletta trx - 1
Data: 17/10/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Kim_Melosukkia, Fonte: Annunci69
Era un periodo molto duro per me sia sul lavoro che a casa, in entrambe le situazioni ero frustrato e insoddisfatto.
Ma in particolare a casa non funzionava con la mia nuova mogliettina, che io amavo e cercavo di compiacere in tutto, ma quando si trattava di fare l'amore, c'era sempre un problema e chissà perché era sempre colpa mia, o non ero abbastanza dolce o non ero abbastanza sensuale o ero troppo voglioso o non ero abbastanza passionale... Insomma un disastro e mi stavo davvero rompendo i coglioni.
Così nella mia mente era tornata la voglia di sesso a pagamento, cosa che facevo prima di fidanzarmi e che avevo smesso ormai da anni per fedeltà al mio amore.
Quella sera ero andato fuori città per lavoro e stavo tornando a casa tardi, dopo cena, passando per una zona che sapevo essere frequentata da parecchie prostitute anche se era da tempo ormai che non la frequentavo.
Passai di fronte al piazzale di un distributore e vidi una ragazza appoggiata ad un auto e da lontano mi sembrava piccolina e molto carina, così entrai e mi avvicinai aprendo il finestrino.
Sentivo dentro di me quel brivido misto a paura, eccitazione, senso di colpa, vergogna e voglia di trasgredire che mi fece uscire una voce un po' incerta e tremolante: "Ciao, quanto vuoi?".
Lei mi sorrise con dolcezza e mi rispose con un tono premuroso e gentile, quasi sentisse il mio imbarazzo: "Ciao amore, se vuoi andiamo a casa mia per 50 euro e facciamo tutto con calma, ti va?"
Io, un po ...
... spiazzato per questo invito, ci riflettei un attimo ma guardando quel suo viso dolce e quel suo corpo piccolo ma ben proporzionato mi eccitai un casino e vincendo le mie paure e i miei sensi di colpa decisi di accettare e risposi:"Si, va bene... stai qui vicino?"
Lei sempre sorridendo e indicando una palazzina a poche centinaia di metri da lì rispose: "Sì amore, guarda è proprio lì al primo piano".
Questa volta, forse perché mi ero un po' tranquillizzato e quindi più presente a me stesso notai qualcosa di strano nella sua voce. A parte l'accento un po' sud americano, forse brasiliano, il timbro della sua voce era leggermente nasale e un po' più profondo rispetto alle classiche voci femminili.
La combinazione di questi due aspetti mi accese una lampadina e chiesi con finta indifferenza: "Ma tu non sei italiana vero?" E lei quasi divertita e fiera delle sue origini: "No amore, sono di Brasile, Sao Paulo".
"Ah, mi pareva" commentati io e attesi, tra l'imbarazzato e l'indeciso su come proseguire,
Lei colse subito questo mio impasse e con tono paziente e comprensivo mi disse senza mezzi termini: “Sì amore, sono trans, non ti piace?”.
Io colto di nuovo in contropiede, non ebbi il coraggio di ammettere che non era quello che volevo e che fino a quel momento la sola idea di andare con un uomo mi avrebbe letteralmente disgustato; e però dentro di me in realtà stava nascendo una curiosità e un desiderio di trasgressione che non avevo mai provato prima, così senza quasi ...