Un canto di Natale per l'ineffabile Master Frank – Prima parte (1di 4)
Data: 08/05/2019,
Categorie:
Comici
Autore: scopertaeros69
... passato lo sgomento iniziale, dopo una febbrile ricerca sulle pagine gialle, non riusciva a ritrovarsi con le app dei cellulari , dopo febbrili ricerche trovò un take away cinese con un nome impronunciabile, che suonava grosso modo come “Ciao Miao”. Il suddetto esercizio commerciale, altro non era che un bieco tentativo di Revercing commerce di un pizzaiolo di Caserta, che pieno d'inventiva e fervore imprenditoriale, stanco di essere lui oggetto di concorrenza sleale e dall'apertura di pizzerie/focaccerie cinesi/egiziane, era passato al contrattacco, proponendo lui i loro piatti da asporto orientali. Certo con qualche significativa variante e reinterpretazione che non sarebbe sfuggita ad un attento gastronomo, o più semplicemente da qualcuno con una fame meno atavica di quella di Frank. Il nostro Master decise che avrebbe comunque festeggiato il weekend da solo; per ottimizzare ordinó cibo per due giorni, avrebbe riscaldato nel forno le pietanze a sua discrezione al momento di consumarle, sull' onda del “meglio abbondare che deficere”, ordinò due porzioni di tutto quel che lo ispirava: involtini 4 stagioni, gattho di patate, gattho alle mandorle, sushi di pesce gattho, gelato bollito, torta della fortuna, zuppa di pinne di pesce gattho. il tutto annaffiato da una confezione da sei di taroccatissima birra Pironi “Nastro Celeste”. Chi li voleva i piatti della Slave? Visto com’era facile? Tzè! A dire il vero il menù gli pareva forse un po' troppo esotico, ma era in vena di ...
... provare sapori nuovi. quel che accadde in seguito era assai prevedibile: il fattorino consegnò il tutto verso l'ora di cena, e preso dalla golosità, Frank si sbafó le scorte del week end in una volta sola tutte in quella sera. Lievemente appesantito da ciò, provò a rimediare scolandosi mezza bottiglia di amaro Montenegro emettendo qualche ruttino simile per sonorità ad un soriano in calore. Mezzo ....no... una volta e mezzo ubriaco, in qualche modo guadagnò il letto mentre fuori dalla finestra i primi fiocchi di neve presero ad imbiancare i tetti delle case. Il sonno al fine giunse, tormentato e popolato di orribili sogni: la sua slave era diventata una Mistress di rivalsa, Master N’docojocojo era divenuto il suo maestro, e lui era divenuto sub di Skiavaskiva… una sciroccata bipolare. Si svegliò di soprassalto, coperto di sudori freddi, la stanza era gelida...eppure aveva caricato la stufa a pellet prima di andare a dormire, si alzò allora per controllare se vi erano finestre aperte...nulla. Tornò in camera con passo strascicato, non prima però di un altro bicchierino di digestivo, quindi tornò a letto, ma l’aria era davvero gelata e fu allora che una figura familiare si materializzò sopra il letto. Si...doveva davvero aver esagerato con quelle pietanze simil-cinesi, davanti a lui si librava Master Baltazar, vecchio compagno di scorribande, mentore, e morto sette anni prima: gli era venuto un coccolone mentre si dava da fare in contemporanea con una casalinga di Casalecchio di ...