L'ospite d'onore - Racconti Erotici

L'ospite d'onore

La preparazione della serata non era stata semplice. Trovare una data che potesse garantire la maggiore partecipazione possibile, ingaggiare le escort più carine e i gigolo più prestanti che giocassero il ruolo dei camerieri, organizzare il catering e soprattutto fare in modo che per quel giorno Giulia potesse essere disponibile, mi erano costati molto tempo ma lo volevo fare a tutti i costi.

Avevo conosciuto Giulia su questo sito e avevamo cominciato una relazione occasionale e irregolare molto eccitante. I nostri incontri erano straordinariamente piacevoli, lei non si negava in niente, meravigliosa succhiatrice e aperta in tutti i canali e io cercavo di ricambiare leccandola a lungo davanti e dietro prima di darle il mio uccello, ma avevo la netta sensazione che lei cercasse qualcosa in pù, qualcosa di diverso, che non riusciva a trovare il coraggio di esprimere. Ero convinto che dovesse essere "spinta" da una guida sicura e fidata che la portasse a scoprire le soglie ancora inesplorate del piacere.

Per non svelarle niente, la pregai di partecipare come mia compagna a un noiosissimo cocktail rinforzato che si sarebbe tenuto in un contesto prestigioso, una splendida villa sul lago (la villa delle "iniziazioni"), al quale avrebbero partecipato decine di persone facoltose che erano fondamentali per le mie relazioni professionali. Con la sua presenza, la sua eleganza mi avrebbe fatto fare un figurone e non avrei certo potuto presentarmi da solo. Accettò solo per ...

... amicizia anche se le avrebbe fatto uno strano effetto uscire con me senza poter pensare a un po' di sesso.

Il giorno stabilito passai a prenderla in macchina. Il solo vederla uscire dal portone ricoperta con quell'abito da sera, le braccia scoperte, scollatissimo sulla schiena fino quasi a vedere il solco delle natiche, le scarpe decolletè con tacco che la slanciavano ancora più del suo metro e 70, il tessuto teso dai capezzoli delle sue piccole e sode tette, mi provocorano un'immediata erezione e il desiderio sfrenato di trascinarla su in casa.

Dovetti fare un grande sforzo per resistere e quando lei si sedette sul sedile a fianco al mio, notò subito il rigonfiomento dei miei pantaloni, così che, conoscendo la mia passione per Woody Allen mi omaggiò con un: "sei felice di vedermi o hai una pistola in tasca?".

Arrivati alla villa, Giulia fu colpita dalla bellezza della casa, dalla meraviglia del parco con piscina e cominciò a destreggiarsi fra gli invitati con la sua classe innata, che la rende a suo agio in qualunque ambiente.

Avevo fatto in modo che il maggior numero di membri della mia "community" fossero presenti e c'erano coppie giovani, coppie più in là con gli anni, 60enni milionari con la fidanzata giovane di turno e donne di 50 anni accompagnate da pseudo-modelli di 30 anni più giovani. Giulia non potè notare che al suo passaggio tutti, uomini e donne, si giravano ad osservarla ma non fece molto caso o forse pernsò, leggittima vanità femminile, che tutta quella ...