1. Cuck e mogliettina sottomessi - capitolo ii


    Data: 11/05/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Koss99

    ... questi casi, ma no tocca a me, l’ho invitata io… Posi fine alla questione dicendo – aspettatemi che ci salutiamo. -
    
    Mentre ero alla cassa li vidi confabulare, non sapevo di cosa parlavano, ma lo scoprii quando tornai per salutarli. Fu Valentina che mi disse – perché non viene a cena da noi… se non ha già altri impegni ovviamente. – Perfetto pensai, ma non potevo precipitarmi. Come da circostanza – Non vorrei disturbare… -
    
    - Non disturba, anzi è un piacere, ci segua in macchina. –
    
    E così fu. Mentre Valentina sfaccendava in cucina io e Massimo chiacchieravamo in soggiorno. Era di nuovo nervoso, forse si stava pentendo del passo che aveva compiuto. – Tranquillo – gli dissi, - va tutto perfettamente, rilassati. - Lui si mise ad apparecchiare la tavola. Aveva quasi finito quando la moglie lo chiamò. Un minuto dopo tornò e mi disse che si erano dimenticati di prendere il pepe, andava giù al negozietto sotto casa e tornava subito. Un istante dopo comparve Valentina che sorridendo mi disse se desideravo una birra. Risposi – sì, grazie. – E la seguii in cucina. Lei si chinò in basso per prendere la birretta dal frigo. Indossava un vestitino di lana che la fasciava bene. Era accaldata ed aveva sbottonato qualcuno dei bottoni alti, si intravedevano le piccole tette, ma svettavano ed il tutto mi eccitò. Ai piedi portava degli stivaletti con un tacco a spillo, ma basso. Sotto probabilmente indossava collant e normale biancheria. Mi porse la coppa di birra e prendendola le sfiorai ...
    ... le dita della mano. Fu come una scossa, indugiai e lei non si sottrasse. La guardai in profondità negli occhi, lei arrossì ed io diedi una bella sorsata. Poggiai il bicchiere sul tavolo e le passai il braccio dietro la schiena e l’attrassi a me. Era rigida e mi guardò smarrita, ma non disse bah, né si sottrasse. Mi chinai e la baciai sulle labbra, lievemente. Intanto la mia mano si spostò sulle natiche. Poi le mie labbra scesero sul collo e la baciai voluttuosamente. Lei mugolò. Ritornai alle sue labbra che si erano dischiuse e stavolta il bacio fu più intenso e penetrai con la lingua tra le sue labbra. Avvolsi la mia lingua sulla sua, le sue gambe cedettero e la trattenni in piedi. Le sfiorai il seno e sentii un capezzolo bello ritto, da sopra il vestito la toccai tra le gambe e sentii la sua eccitazione. Poi sentii altro, la chiave girare nella toppa. La lasciai con una pacca sul culo. Si girò verso le pentole ed io ripresi il bicchiere in mano e sorseggiai mentre Massimo entrava in cucina. A passo di carica, in quel momento era un marito geloso. Presi un’altra birra dal frigo e un bicchiere. - Andiamo in soggiorno - gli dissi – e lasciamo lavorare in pace chi fa qualcosa. – Decisi di non dirgli niente, non sapevo come l’avrebbe presa, nonostante tutti i proclami che in chat aveva manifestato, sapevo che ora aveva molti dubbi, glielo leggevo sul viso tirato.
    
    Valentina era una cuoca abile e la cena fu piacevole, sia io che lei facemmo finta che non fosse successo niente. ...