Puttana in Trasferta all'Ombra del Vesuvio
Data: 13/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Patrizia V.
... disdegna la coca delle migliori filiere, quella che lui stesso importa e poi rivende solo a clienti selezionati. Ha un giro ristretto di confidenti e uno estremamente amplio di conoscenti e complici, che governa con il terrore. Non disdegna di uccidere con le sue mani, purché la cosa sia poco faticosa e priva di rischi. Il suo clan diventerà molto più violento, ora che ha lui il potere… Suo fratello Antonio e la sorellina Anna non sono affatto contenti della decisione del nonno, ma non ci possono fare niente. Chissà, magari un giorno le cose potrebbero cambiare… Ma non saranno loro a mettersi contro la volontà del nonno. Non senza un buon motivo… O una buona occasione. Parlandone con il capitano Castaldi, ho espresso tutto il mio disgusto: i camorristi mi fanno tutti equamente schifo. Già, mi ha fatto lui: però non c’è mai limite al peggio. Con don Pasquale, a Napoli ci saranno ancora più morti. Con i suoi fratelli, forse, qualcuno di meno… La giustizia per ora non può fare molto con lui; ma magari se qualcuno riuscisse a screditarlo fra la sua stessa gente… Qualcuno che agisse in forma, diciamo non ufficiale… Informazioni. Occorrono informazioni, possibilmente compromettenti. La villa è schermata, e non si ottengono mandati contro don Pasquale, non a ridosso delle elezioni amministrative. Però, qualcuno non connesso con la polizia, guidato dai cugini dell’altra Agenzia… Qualcuno che non destasse sospetti… Possibile che non ci siano altre puttane a disposizione delle ...
... Agenzie? No. Non così brave… O così troie. Così, una volta accordatici sul mio cachè, eccomi qui. *** Entrare, per una escort referenziata, è facile. Quando apro lo spolverino di Zara e faccio vedere alle guardie che sotto a parte le autoreggenti grigie e gli stivali non indosso altro, mi fanno entrare con un bel sorriso, senza neanche controllarmi le tasche esterne. Del resto, se anche lo facessero, ci troverebbero dentro solo un iPhone… C’è un sacco di gente. Amici, associati e famigli in ascesa di don Pasquale; le loro mogli e amichette, figli e figliocci, e un numero adeguato di puttane di età varia per far divertire un po’ tutti. Non sono neanche la più vecchia: individuo un paio di baldracche rifatte che insultano la categoria, e almeno un paio di femminelli; però per la maggior parte sono ragazzine, anche piuttosto graziose, ma senza classe. Vabbè, sono qui per lavorare, non per divertirmi. Faccio un giro di ricognizione, facendo in modo che l’iPhone (di un modello ancora non commercializzato) riprenda bene tutto attraverso la tasca forata dello spolverino. Resisto alle tentazioni del buffet (facile resistere alla pastiera e alle sfogliatelle, che trovo troppo dolci e pesanti, ma i salatini napoletani mi fanno impazzire, specie le pizzette!), e dopo un’occhiata alla saletta della coca, mi lascio andare un po’ nella sala da ballo. La festa non è ancora entrata nel vivo, ma c’è già parecchio movimento, specie nella faletta della polverina bianca… In sala ci sono diverse ...