STORIA DI UN SUPERDOTATO
Data: 16/05/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autore: suve
... distinzione tra sentimenti e sesso, alla ricerca dell�uomo che l�avrebbe soddisfatta in entrambi gli aspetti. Per me aveva una simpatia ma amava Rodolfo e non avrebbe mai fatto quello che aveva fatto se non fosse stato per quel periodo di crisi con lui, incentivata dalla conoscenza delle mie dimensioni. Non si era mai posta problemi, invece di spaventarsi, come tante altre (mi spiegò che tranne qualche caso tutte avrebbero potuto prendermi, almeno in larghezza: �ci passa un bambino� era la sua spiegazione per quel che riteneva un problema di testa e non fisico), lei si bagnava di più vedendo un cazzo grande. Era come una sfida con se stessa per vedere quanto riusciva a prenderne.Con me aveva faticato di più ma era pienamente soddisfatta, forse per lei era anche una specie di compensazione per il brutto periodo che stava passando con Rodolfo e non aveva la minima intenzione, come me del resto, di interrompere la nostra relazione atipica.Il rapporto parallelo andò avanti ancora fino all�estate, quando portò Rodolfo al mare, a casa di sua madre, una bella donna divorziata, e� invitarono anche me a far loro compagnia per un po�.Non vi dico che strazio fu per me sentire Rodolfo e Rosa che facevano sesso dall�altra parte della parete, le nostre camere erano adiacenti. Mi sentivo geloso ma non potevo farci niente. Mi rendevo conto che per Rosa ero solo una storia di sesso, che i suoi sentimenti erano per Rodolfo, ma mi accontentavo delle briciole che lei mi regalava, non potevo ...
... fare altrimenti.Lei era gentile, dolce, premurosa, ma quando c�era Rodolfo era tutta per lui.Un pomeriggio che loro due erano andati in spiaggia, decisi di restare in camera a cazzeggiare. Al limite avrei fatto una passeggiata ma non avevo voglia di rosolarmi al sole vedendo loro due ridere e scherzare insieme.Stavo i soli boxer, per il caldo opprimente, cercando di leggere un libro prestatomi dalla madre, quando sentii aprire la porta e Mafalda, la madre appunto, entrò nella mia stanza.- Massimo, posso? Scusa, ti volevo dire una cosa �Mi coprii col lenzuolo e le feci cenno di entrare.- Scusami, fa così caldo e non pensavo che entrasse qualcuno. �- Non preoccuparti, ti ho già visto in costume e poi fa sempre piacere vedere un bel ragazzo senza vestiti addosso. �Questa frase avrebbe dovuto avvertirmi che c�era qualcosa di strano nel suo comportamento, anche perché aveva il costume e un pareo che la copriva solo parzialmente.Mafalda è una signora cinquantenne ma dimostra almeno quindici anni di meno. Potenza della palestra e di una vita sana, impreziosita da un ritocchino chirurgico che le aveva donato una quarta misura da applausi. Proprio sul suo seno, a stento coperto dal top del costume, si puntarono i miei occhi mentre le parlavo e lei se ne accorse.- Che mi dovevi dire? �- Ho parlato con Rosa, mi ha raccontato di voi �Restai un attimo perplesso: perché raccontare alla madre di noi? Eravamo stati molto attenti a non dare adito al benché minimo sospetto, rinunciando per ...