Amico del cuore
Data: 16/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: rococo
Capitolo 1E� proprio vero che l�esperienza magica, che usiamo chiamare �la prima volta�, ha una forza di suggestione emotiva ch la rende indelebile. Non si spiegherebbe altrimenti perchè, ora che sono giunto nella stagione dell�autunno della vita, mi capiti di emozionarmi ancora tanto nel rimembrare i tempi della mia educazione alla sessualità, i turbamenti dell�adolescenza, le mie prime esperienze. Ricordi lontani, tutti legati ad una figura e ad un nome, Nico, mio compagno di scuola dalle elementari all�università.Ricordo piuttosto bene le mie inibizioni fanciullesche, dovute ad una educazione alquanto puritana, e l�assenza totale di un qualsiasi contatto con ragazzine. Ricordo che il cazzetto cominciava a tirarmi, ma che mi eccitavo sui culi prominenti e i seni traboccanti di donne mature: mia zia Anna, la signora Luisa, Carmela la vicina di casa, e qualche altra bella gnoccona del quartiere. Avevo cominciato a farmi le mie prime seghe, prendendo ad oggetto una di quelle donne, e adoperavo il mio fazzoletto come preservativo. Lo avvolgevo intorno al cazzo e, quando venivo, il seme si espandeva e veniva assorbito dentro quell�involucro, salvando le mutandine o le lenzuola del letto.Nico era il mio compagno di banco ed era un ragazzo timido come me, educato, premuroso, mai una parolaccia, con una carnagione candida e tenera. Con lui ci confidavamo su tutto, ma con il sesso eravamo entrambi alquanto imbranati. I nostri compagni erano sboccati e spregiudicati, si ...
... masturbavano collettivamente e davano la caccia alle ragazzine. Tutti avevano da raccontare e vantare episodi di sessualità quasi matura. Noi due ci tenevamo alla larga dalla loro per non essere oggetto del loro scherno: ai loro occhi eravamo ancora bambinelli impauriti e incapaci di trattare con le donne, ed in effetti noi stessi soffrivamo quel complesso.Stavamo a disagio con i compagni di scuola; solo quando ci ritrovavamo da soli ci sentivamo davvero bene, liberi di confidarci le debolezze, le fantasie proibite, e poi, piano piano, di sfogare insieme i primi bollori. E� così che abbiamo cominciato a masturbarci insieme, con tanto pudore e rispetto, senza parlarne né durante né dopo. E poi abbiamo anche provato l�ebbrezza di accarezzarci, di sfregarci i cazzi l�un l�altro, eiaculando sbadatamente dentro i pantaloni.La consuetudine prodotta dallo stare sempre insieme dalle elementari alle medie, e poi al liceo, trovava comunque il limite invalicabile nell�inibizione che ci possedeva e che ci ha sempre impedito di andare oltre. Anche se una incipiente forma di attrazione sotto pelle per la dolce disponibilità di Nico, per la sua carne bianca e morbida, quasi muliebre, del suo corpo, aveva fatto capolino in più di una circostanza. Ricordo distintamente i due-tre giorni che passammoin un collegio di preti, dove noi, giovani dell�Azione Cattolica, eravamo ospiti per un ritiro spirituale (si chiamavano così quei raduni) e dove, noi due eravamo, manco a dirlo, compagni di stanza. Ricordo ...