1. Groviglio e intrigo


    Data: 18/10/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io sono semplicemente il cavillo, il pretesto, la sottigliezza, anche se loro forse non lo sanno, perché quasi certamente non se ne accorgono. Credono infatti di farlo, perché ci sono io, suppongono, si sforzano d�immaginare, si convincono che cedono a me, al maschio, all�abitudine, alla normalità e all�ordinario. In seguito però, quando se lo racconteranno, faranno finta che erano soltanto con me, che in quella penombra, in quel letto, su quei cuscini ero io che le prendevo, dato che ricorderanno lucidamente le mie braccia, distintamente i miei baci e garbatamente le mie mani. Poco a poco, infatti, rivedranno ancora il mio sorriso così come in un vagante motivo al rallentatore, infine avvertiranno logicamente il capogiro aprire le loro strade alla penetrazione, sentiranno gli occhi chiudersi, abbandonarsi al calore del cadere e respireranno ancora quel pregiatissimo frusciare, che scende per coprire i loro sguardi.Le loro parole saranno per me le frasi per immaginare memorie, ma i loro corpi no, perché i loro corpi senza ricordi sono eruditi e rammentano, poiché l�hanno sempre saputo, i loro corpi sapevano che c�eri tu, dato che annusavano il tuo respiro, avvertivano il tuo odore che riempiva la stanza, anche quando ti nascondevi e uscivi soltanto nel vederle bendate, ornate di quella seta nera che avevi conosciuto così bene. I loro corpi captano e colgono ancora vive le tue mani che li esplorano, addirittura assaporano il brivido delle tue labbra che soffiano senza rumore ...
    ... sulla pelle, che lasciano delicate scie disegnando la promessa d�un inflessibile e d�un irriducibile attesa, che solamente una donna riesce a difendere, a mantenere e a salvaguardare.I loro ragionamenti, infatti, come potrebbero ammettere il fremere disordinato del sapersi in balia del proprio desiderio, stando sedute davanti a quel loro rassicurante amante, impersonalmente impaurito dalle sue stesse voglie? Con lui chiuso a difendere flebili erezioni senza poesia, come potrebbero rivivere l�ondoso disagio del respiro nel sentirsi scoperte, viste e indifese, davanti a chi le ha accompagnate nella parte in ombra della loro casa? Quali sono le parole per raccontare a quegli occhi sbiaditi, quella sensazione d�uscire dalla pelle per andare incontro al contatto, ai baci e ai colpi? E come raccontare, quel tremare alle frasi sussurrate e sconosciute che le risucchiano, vortici che le afferrano, mani con i guanti che artigliano la nuca sotto i capelli? Come dire del freddo dell�attesa e il tremare elettrico che si spalma addosso, mentre sono sbucciate dai vestiti come un frutto maturo? Come confessare il sentire quel tessuto bagnato d�eccitazione che scivola ancora per qualche attimo prima di cadere, rimbombando nelle tempie d�un rumore soltanto immaginato? Come condividere quell�urlo di libertà che nasce nell�essere strette, schiacciate sul letto sino all�anima nell�essere divorate da mani e da bocche voraci, felici d�essere mangiate, toccate e consumate? Quanti perché, immagino vi ...
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