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Sul divano con papà 2
Data: 19/05/2019, Categorie: Incesti Autore: beast
Ero assolutamente esausta, eppure non avevo fatto niente di particolare, se non goduto in modo passivo delle attenzioni di mio padre, ma evidentemente l’orgasmo appena provato mi aveva veramente provata, mi sembrava di aver corso due maratone di New York . Non riuscivo a capire come potessi essere così stanca, mi masturbavo praticamente ogni giorno, ma non mi ero mai ridotta così, immagino però che non capita tutti i giorni di farsi fare un ditalino dal proprio padre. Ora lui era sdraiato sul divano di fianco a me, e la sua erezione, anche se parzialmente celata dai pantaloni, stava lì a dimostrarmi quanto avesse apprezzato quello che era appena successo tra noi, e mi faceva anche capire che, molto probabilmente, anche lui avrebbe gradito lo stesso tipo di coccole che avevo ricevuto io. Poco prima, come se fossi posseduta da un’altra persona ero stata io a prendere l’iniziativa e a dirigere il gioco, lui non aveva fatto altro che accondiscendere e io avevo usato le sue dita callose per masturbarmi fino a venire. Anche ora non faceva nulla, anche ora non osava fare la prima mossa, o meglio, la seconda, così per quanto fossi stanca e tutto sommato abbastanza appagata fui di nuovo io a muovermi per prima. Mi sollevai e mi misi a cavalcioni sopra di lui, trovandomi il suo pene rigido che mi puntava contro il sedere come fosse un paletto di ferro. Presi il suo faccione tra le mani e gli diedi un primo bacio sulla guancia. Era ruvida. La barba fatta la mattina presto era già ...
... ricresciuta e mi grattava la pelle, gli ispidi baffi da tricheco mi punzecchiavano e solleticavano, avvicinai le labbra al suo orecchio e gli sussurrai che gli volevo bene, che non sapevo cosa mi fosse preso poco prima, che dovevo essere fuori di me, ma che mi era piaciuto da morire, che non ero pentita per niente e che lo avrei rifatto mille e mille volte. Lui continuava a giacere inerme, come fosse in trance, le mani distese lungo i fianchi, le spalle rilassate. Solo il pene che sentivo premere contro il mio sedere e gli occhi azzurri fissi nei miei mi dicevano che era sveglio e assolutamente concentrato. Lo guardai negli occhi cercando di capire cosa pensasse e gli diedi un secondo bacio sulla guancia, poi un terzo e un quarto, avvicinandomi un centimetro alla volta alla sua bocca socchiusa. Lo baciai sulle labbra. Era la prima volta che lo baciavo in bocca e fu bellissimo, le sue labbra erano inaspettatamente lisce e morbide, a quel bacio tenero la mia pancia rispose con un fremito e la vista mi si annebbiò per un istante. Sollevai il viso per guardarlo di nuovo, il mio bellissimo papà. Ripresi a baciarlo: un occhio, le piccole rughe a lato delle palpebre, lo zigomo, la guancia, l’altro occhio, l’altra guancia, il naso. Gli infilai la punta della lingua in una narice e sentii un fremito scuotere la sua erezione che premette ancora più arzilla contro il mio sedere. Passai all’orecchio destro, un bacio, un delicato morsetto al lobo, una veloce leccatina, scesi con le labbra lungo ...