Un paio di scarpe nuove (parte ii)
Data: 19/05/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: lickslave
... ormai era solo un buco caldo e umido in cui lui soddisfaceva la sua lussuria..."Bravo il porcellino" pensai tra me, "allora ti piace". Quel pene me lo sentivo nel cervello, le sue palle urtavano contro il mio mento mentre io carezzavo le sue gambe sode e rigide e le sue caviglie perfette. Il ritmo incalzava, le labbra mi facevano male, il naso era continuamente solleticato dai peli del suo cazzo...all'improvviso gemette: "O Dio..." e io capii che stava succedendo. Un fiume caldo, anzi, un geyser mi inondò la bocca. Crema calda e densa che si insinuava tra i miei denti, nella mia gola, sulla mia lingua. Dovetti per forza ingoiarne una parte. Mentre arrivava lo guardai, aveva gli occhi chiusi, era bellissimo nella sua incoscienza animale, nello stadio abnorme della coscienza, quando il mondo intorno a te non esiste più, esiste solo il piacere. Era una statua, un Dio greco, e io stavo adorando proprio quel Dio.
L'ultimo schizzo di sborra mi rimase sulla lingua quando Fra mi tolse il cazzo dalla bocca, ansimando ancora.
"Mammamia...che bello!". Non rispondevo perché avevo la bocca piena; feci per sputare ma lui prontamente mi prese la testa fra le mani e mi disse: "che fai? non vorrai mica sporcare tutto? Apri la bocca, fammi vedere." Aprii la bocca e lui guardò con la sua solita aria schifata: "Che schifoooo, hai preso la mia sborra in bocca" e rise di gusto: "ahahahahah, la sborra in bocca, bleah! Ora ingoia!!! Ahahahah". Io chiusi la bocca, assaporai per un attimo il ...
... succo divino del mio padrone e poi mandai tutto giù. Francesco continuava a ridere. "Vuoi finire di leccare?" mi chiese sarcasticamente, cosa che feci immediatamente. Mentre lui continuava a guardarmi e ridere io presi di nuovo il suo cazzo in bocca, che ormai stava perdendo consistenza, e continuai a leccarlo, spremendolo con le labbra per far uscire tutte le ultime gocce. Ansimò ancora un po', poi ci staccammo definitivamente. Io stavo armeggiando con la lingua sui miei denti per togliere i residui e lui si stava rivestendo.
"Torniamo a studiare, ma sta cosa la rifacciamo, tanto a te piace.", mi disse. "A me piace, ma basta che piace a te!"...Rise ancora e tornammo a studiare.
Da quel momento io sono diventato suo...ma la cosa più bella è che lui non è un padrone cattivo...anzi, si può dire che non fa per niente il padrone. Niente regole, rituali, comportamenti particolari o punizioni. Io sono suo. Punto. Lo conosco troppo bene e so cosa vuole e quando lo vuole, sono a sua completa disposizione e lo soddisfo in tutti i modi. Siamo sempre gli stessi amici a cui piace fare tutto insieme, viviamo le nostre esperienze, parliamo, condividiamo tutto e ci vogliamo un bene dell'anima. E' solo che quando stiamo insieme da soli io lo servo in tutti i modi, gli porto da bere e da mangiare, lo coccolo come si deve e poi so che lui impazzisce per i miei massaggi ai piedi con la lingua, quindi lo faccio sistemare per bene, gli tolgo le scarpe e faccio il mio dovere. Poi gli chiedo se ...