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Le traduzioni: la cugina ferita
Data: 20/05/2019, Categorie: Etero Incesti Autore: enea
... dicevano chiaramente che desiderava stare con me, sebbene lei non volesse ammetterlo apertamente.Presi il giubbino e uscii insieme a loro cinque. Il nostro era il tipico quartiere di un piccolo paese: case modeste su una stradina senza uscita. Nessuno dei vicini era in giro in quel momento, cosa normale visto che in fondo era un quartiere abbastanza tranquillo.Arrivati in fondo alla strada girammo l�angolo per continuare sulla via più grande. Mancavano solo cinque isolati dalla scuola elementare, meta ideale della nostra passeggiata, soprattutto perchè così le bimbe avrebbero potuto approfittare dei giochi dandomi un po� di tregua.Mamma, papà, Ashley e io ci sedemmo su una delle panchine a guardare le bambine che passavano da un gioco all�altro. Sorridevo mentre le guardavo giocare ricodando i tempi in cui avevo la loro età.Malgrado fosse estate, quel pomeriggio era passata una bella tempesta di pioggia rendendo l�aria abbastanza fresca. Notai come Ashley tremava un po� per il freddo: aveva dimenticato di prendere la giacchetta e non era l�ideale andare in giro in t-shirt e calzoncini corti con quel tempo. Si avvicinò a me in cerca di caldo, cercando di mettere le mani sotto il mio giubbino. Tirai giù la zip della mia giacca e l�accolsi come se fosse una coperta. I suoi movimenti mi lasciarono sorpreso ed eccitato: ero felicissimo di essere così stretto a lei.Ricordai quando da piccola era così legata a me. Pensai in particolare ad una cosa che accadde quando lei aveva otto ...
... anni. A quel tempo io vivevo ancora con i miei e la sua famiglia era venuta a trovarci durante l�estate. Una mattina mi svegliai e me la trovai avvinghiata nel mio letto. A quel tempo non avevo ancora quegli strani pensieri e trovai la cosa un po� fastidiosa. Dopotutto quale ragazzo quindicenne vorrebbe una ragazzina di otto anni nel suo letto?I suoi pensarono che era carino, ma io le dissi di non farlo più. Credo che le mie parole la ferirono un po�, ma tornò presto a comportarsi come se nulla fosse accaduto.Con il passare del tempo cominciò a rendersi conto di quello che aveva fatto e piano piano smise di starmi così addosso. Capitava solo raramente come in quel preciso istante che si buttasse su di me con la convinzione di non star facendo nulla di male.Morivo dalla voglia di metterle un braccio sulla spalla, ma pensai che il mio gesto sarebbe stato troppo compromettente. Al contrario, mi comportai come un gentleman togliendomi la giacca e posandola sulle sue spalle.�Grazie� � mi rispose con un sorriso imbarazzatoIn verità avrei di gran lunga preferito tenerla stretta a me sotto la giacca, tuttavia si trattava di mia cugina e sarebbe sembrato inappropriato agli occhi dei miei o dei vicini che ci stavano osservando. Probabilmente se fossimo stati soli avrei fatto diversamente.Cominciai a parlare con Ashley. Ero davvero curioso di sapere che aveva combinato in questi due ultimi anni. Stava per iniziare il suo ultimo anno di superiore e cominciava a pensare a quello che avrebe ...