1. Mani in pasta


    Data: 20/05/2019, Categorie: Lesbo Autore: BlackInk, Fonte: RaccontiMilu

    ... degli ingredienti freschi, il colore di ciascuno di essi.�Ecco, muovi così.� disse Elsa da dietro aiutando le mie mani nel movimento. A quel contatto trasalii. Non ero pronta, ero immersa nei miei pensieri e non me lo aspettavo. Una scossa corse dalle mani alle braccia alla testa, che esplose in troppe sensazioni.Guardai Elsa che mi sorrise e continuò a impastare con le mie mani nelle sue. Oddio, stava succedendo qualcosa in me che non riuscivo a comprendere. Qualcosa di esterno che s�insinuava e scardinava quel guscio protettivo che mi ero costruita attorno.Elsa abbandonò la pasta e fece salire le mani sulle mie braccia. Mi sentii sciogliere.�Sentiti libera di fermarmi in ogni momento.� mi disse Elsa.Fermarla?!?!?!?!?! e perché mai avrei dovuto fermarla? Il tocco delle sue dita, il calore del suo fiato, il profumo della sua pelle era ciò che più volevo.Mi gettai tra le sue braccia e la strinsi a me. Gettai il viso nel suo seno prosperoso e sospirai. �Ti prego, continua��Elsa mi sollevò il viso e mi baciò dolcemente. Allora i rifiuti che avevo dato a tutti i miei spasimanti non erano dovuti alla mia timidezza o alla mia paura di legarmi, ma alla mia natura di donna che ama le donne.Mi persi in quel bacio e riconquistai quella leggerezza che avevo smarrito alla partenza di mia mamma. Seguii docilmente le sue mani infarinate che s�insinuavano sotto la mia camicetta e sfioravano la mia pelle. Godetti del suo tocco, delle sue dita che slacciavano i bottoni e mettevano a nudo ...
    ... la mia femminilità.Elsa mi baciò il collo, la schiena, i seni, la pancia. Bramavo ogni tocco, ogni istante di quel momento infinito. Mi sciolsi nella sua sapiente arte di amare. Quando, dopo aver curato ogni centimetro del mio corpo, raggiunse la mia figa rasata sentii il cervello esplodere in una miriade di farfalle.La sua lingua iniziò a lavorarmi piano, prima intorno e poi sempre più in profondità. Le labbra esterne, quelle interne e infine il clitoride. Quando giunse a quest�ultimo non riuscii più a trattenermi e scaricai tutto il mio piacere sul suo viso. In piedi strinsi le mani al bancone della cucina per evitare di cadere da tanta era l�emozione.Il mio grido liberatorio lacerò l�aria immota della stanza. Il mio primo orgasmo procurato.Elsa si sollevò dal mio scrigno e si avvicinò col suo grande sorriso. �Ti &egrave piaciuto il mio benvenuto�� disse. Io riuscii solo a sospirare un sì sommesso e mi baciò di nuovo in bocca. Assaporai il mio profumo dalle sua labbra. Il calore tornò ad avvamparmi il bacino. Istintivamente portai una mano sulla mia passerina. Elsa se ne accorse e aggiunse la sua.�Non essere egoista.� mi disse �Mettiamoci più comode.� e mi condusse mano nella mano in camera da letto.Mi ordinò di spogliarla. Io ubbidii docilmente. Ero ansiosa di imparare. Goffamente le feci scivolare di dosso i vestiti e poi ci coricammo avvinghiate. Con molta grazia afferrò la mia mano e la spostò verso il suo sesso. Il suo pelo, riccio, folto e ribelle, era già umido. ...