1. La dieta.


    Data: 21/05/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Annabella_trav, Fonte: Annunci69

    Avevo una età imprecisata, certamente ancora non votavo e veramente non voto neanche adesso. Adoravo un abito di mia madre, da sera e molto elegante. Era di un tessuto di lana sottilissimo, totalmente accollato che poi scendeva a barca sulle spalle e con un lungo spacco che arrivava fino all'osso sacro. Era di un viola straordinario e lo indossava su dei tacchi che adoravo ed avevo più volte di nascosto indossato.
    
    Era febbraio, i miei compagni di classe avevano deciso di uscire per poi andare in pizzeria in centro a Bologna. Sognavo Antonio tutte le sere, mentre suonava la chitarra ed immaginavo di essere io quelle corde, mentre suonava il pianoforte la cui tastiera diventava il mio addome compresi il sibemolle ed il labemolle che non sempre era della nota esatta. Lo sognavo, eccellente musicista, mentre mi rendeva strumento della sua esecuzione artistica, io che dalla viola fino al flauto ( traverso e no) potevo essere di tutto.
    
    Ma Antonio non mi vedeva esattamente come io lo vedevo e come io mi vedevo. Inutile dirgli: ma chiudi gli occhi che funziona uguale; oppure: ma guarda che è tutto nella tua testa ...lasciati andare.
    
    Sempre quel giorno di Febbraio i miei genitori decisero di andare a trovare la nonna che viveva vicino Parma, l occasione era perfetta.
    
    I miei capelli erano già lunghi e biondi e non necessitavano di troppi interventi, la mia pelle chiara non aveva mai avuto il fastidio di quei peli che non hanno mai altro da fare che crescere ...
    ... indesiderati.
    
    I miei esercizi di canto e danza mi avevano dato la grazia che tante grazielle sognano per una vita.
    
    "del resto" mi di dissi "mi hanno sempre detto che somiglio alla mamma".
    
    Con piccoli accorgimenti e riempimenti, tira un po li e nascondi un po la, rigonfia un po su e sgonfia un po giu dopo appena tre ore il miracolo era compiuto.
    
    Davanti a me si ergeva una Dea, viola e oro, forse col trucco un po così ma vi assicuro davvero una Dea.
    
    La prima caduta, della Dea, avvenne nell'uscire di casa. Quel maledetto uscio di marmo, scivoloso e limaccioso (che le mie scarpe da ginnastica affrontavano come un maresciallo dell'armata rossa) diede il meglio di se con i tacchi a spillo di mia madre. Nella caduta, rovinosa, non persi l'entusiasmo ed aspettai il taxi che mi avrebbe portata in centro. Non mi ero posta il problema che il taxi si paga.
    
    Il simpatico autista, mi aveva aiutata ad entrare accompagnandomi e tenendo aperta la portiera e scusandosi quando si accorse che non riuscivo a togliere gli occhi dalla sua patta semisbottonata dalla quale un coniglio sembrava voler scappare via.
    
    Mi chiese dove volessi andare e mi sembrò naturale dire: in via degli conigli per favore correggendomi immediatamente e dando il corretto indirizzo. A quel punto fui colpita da una strana lunetta rossa, a cui normalmente non facevo caso, che scattando velocemente segnava lo scorrere di numeri in sequenza vertiginosa.
    
    " Mi scusi" chiesi " cosa è quello strano orologio digitale?"
    
    " ...
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